Domenica scorsa le aziende che partecipano al Mercatino di Leivi hanno organizzato un'occasione per fare conoscere i loro prodotti, percorrendo uno dei sentieri più belli del nostro comune, con un panorama spettacolare che spazia a 360° tra la costa e l'entroterra: l'itinerario delle 5 Torri che da S.Bartolomeo porta al Bocco.
Questa è una delle 5 torri: si tratta di un'unica torre di avvistamento, su pianta quadrata e con una struttura massiccia e pulita dominante interamente la vallata leivese. Risalente al XIII secolo è situata adiacente la chiesa di san Rufino e assieme alle altre presenti nella zona costituiva il sistema difensivo dell'allora cittadina medievale di Chiavari.
La torre, molto simile come struttura ad una già presente a Chiavari, raggiunge complessivamente un'altezza di quattordici metri e su ogni parete dei piani posteriori sono ben visibili le feritoie usate per il lancio delle frecce.
La torre, molto simile come struttura ad una già presente a Chiavari, raggiunge complessivamente un'altezza di quattordici metri e su ogni parete dei piani posteriori sono ben visibili le feritoie usate per il lancio delle frecce.
Lungo il percorso erano previste delle soste dove le aziende servivano ai partecipanti assaggi dei loro prodotti: il pluripremiato olio di Leivi, il vino, il miele, le torte di verdura e quelle dolci.
Anche alla nostra associazione è stato chiesto di essere presente: Serafino ci ha messo a disposizione la farina di castagne ed il patè di olive, Claudia ha preparato il castagnaccio ed io la focaccia con le polpe di olive, di cui voglio assolutamente raccontarvi la storia, perchè ho scoperto che in Liguria una volta era una delle cose che si mangiavano nel periodo dei morti, cioè quando Halloween era Ognissanti, altro che dolcetto o scherzetto, dita di strega, ragni e affini!!!
Halloween l'abbiamo fatto nostro perchè è divertente, certo meglio che, come mi toccava fare da bambina, portare i crisantemi al cimitero; non fraintendetemi, non è che non mi piaccia trovare occasioni per festeggiare, ma le tradizioni rappresentano le nostre radici e non voglio nemmeno che vadano a finire nel dimenticatoio!
Per tornare alla nostra focaccia - con l'impasto ho preparato anche piccole focaccine fingerfood - pare che sia nata per utilizzare quello che restava dalla spremitura delle olive, perchè una volta non si buttava via niente. Mauro del frantoio invece mi ha confessato che ne butta via a quintali perchè non è attrezzato per il confezionamento :(( niente a che vedere con il patè di olive, è molto più grossolana, la mettete in un vasetto e la coprite con olio di Leivi, bè... è indescrivibilmente d e l i z i o s a !
Essendo che le olive si frangono in questo periodo, la focaccia si preparava giusto a Novembre.
Tra gli altri piatti della tradizione lo stoccafisso con bacilli, legumi piccoli e scuri, una via di mezzo tra le fave ed i ceci, simbolo gastronomico della ricorrenza con il loro fiore nero. Per tradizione era piatto unico al quale seguivano i balletti, le castagne bollite in acqua con rametti di finocchio selvatico.
Le nonne preparavano per i nipoti delle collane fatte con 10 balletti alternate ad 1 mela carla (ormai introvabili) fino a formare una sorta di rosario e sui comodini si accendevano gli offizieu, delle sottili candele colorate plasmate nelle più svariate forme, per dare il benvenuto alle anime trapassate che si pensava facessero visita mentre tutti erano alla messa. Per accoglierle al meglio si rifacevano i letti con lenzuola di bucato, si preparava la casa accogliente e pulita e si lasciavano le finestre aperte.
E adesso che vi ho erudito sulle nostre tradizioni, vi lascerò una ricetta non convenzionale ma estremamente pratica e veloce, che uso quando il tempo stringe e che dà ottimi risultati, mentre se volete procedere come andrebbe fatta, trovate la ricetta precisamente qui con dosi, procedimento che è un po' lungo, e tanto di videoricetta.
NO KNEAD FOCACCIA di Giorgio Locatelli dal blog Il Cavoletto di Bruxelles
con qualche mia modifica
Ingredienti per l’impasto
farina manitoba 250g
farina 00 250g
polpa di olive, in mancanza patè 50 gr
lievito di birra fresco 15g
acqua a 20°C 225g
acqua a 20°C 225g
olio d’oliva extravergine 2 cucchiai
sale 10g
sale 10g
per la salamoia
acqua a 20°C 65g
olio d’oliva extravergine 65g
sale 25g
olio d’oliva extravergine 65g
sale 25g
Mescolate tutti gli ingredienti della salamoia in una bottiglietta di plastica vuota, del tipo con il tappo apri e chiudi (avete presente quella del Gatorade?), agitandola vigorosamente.
Ungere poi una teglia da forno ma appena appena in modo che l'impasto non scivoli indietro quando lo allargate, ungere di nuovo leggermente la superficie e lasciar riposare per 10 minuti.
Poi, con le mani, stendere la focaccia perchè arrivi a coprire tutta la teglia.
Lasciar riposare per 20 minuti.
A questo punto, con la punta delle dita, formare tanti buchetti sulla superficie dell’impasto, rimescolare la salamoia e versarla tutta sulla focaccia, riempiendo tutti i buchetti formati prima. Lasciar riposare di nuovo per 20 minuti.
Infine infornare il tutto a forno già caldo a 240°C, lasciando cuocere finché la focaccia non sia dorata.
Appena uscita dal forno spennellatela ancora con altro olio.
Se riuscite a resistere ;) lasciate intiepidire su una griglia prima di servire.
Secondo voi quanto tempo abbiamo resistito???
Questa ricetta partecipa al contest di Simona's Kitchen
Mhmmm la focaccia!!! Guardare queste foto, da celiaca, alle 12.25 di lunedi si può definire masochismo :)
RispondiEliminaA rileggerci
Scusa per il ritardo, eccomi a leggere il tuo bellissimo post con il quale hai partecipato al mio contest Cib'Arte!
RispondiEliminaSon felicissima dei vostri contributi, ho notato la passione nel raccontare i propri luoghi! E' una bella cosa!
Sarà dura scegliere le vincitrici!!!
Un abbraccio, Simo! :-)