domenica 6 novembre 2011

UN PENSIERO PER LA MIA GENOVA


A distanza pochi giorni dalla violenta alluvione che ha colpito la zona di La Spezia e le Cinque Terre, un vero e proprio disastrosi è abbattuto su Genova, le vie della città trasformate in ingovernabili fiumi e torrenti fatti di fango, le foto ed i video danno solo una pallida idea di quanto la città sia drammaticamente segnata...e la pioggia ancora non ci vuole dare tregua.

Vi scrivo con il cuore pieno di tristezza per ciò che sta accadendo alla nostra bella regione e per la disperazione di tanti.

mercoledì 2 novembre 2011

I CIOCCOLATINI ed è la mia prima volta

Ebbene sì, lo ammetto, non avevo mai fatto i cioccolatini e nemmeno avevo la più pallida idea da dove cominciare, ma l'idea mi stuzzicava...

Poi, durante una passeggiata con Claudia  (di cui vi scriverò presto), guardando la nostra collina, una distesa di morbide curve che in questa stagione si tinge dei toni più variopinti...zac!!! è arrivata l'IDEA

Nascono in autunno questi cioccolatini e di questa stagione custodiscono sapori e profumi



CIOCCOLATINI ALLE MELE COTOGNE E ZENZERO

Ingredienti

Per il marzapane allo zenzero:
mandorle gr 125
zucchero al velo gr 125
albume 1
zenzero candito gr 20
essenza di mandorle 

cotognata  gr 250
cioccolato fondente gr 200



Preparare il marzapane: mettete nel mixer le mandorle con lo zucchero e frullate fino a ridurre il tutto ad una farina molto fine, aggiungere l'essenza e l'albume per avere un panetto morbido e malleabile.
Aggiungete lo zenzero tritato.

Stendete con il mattarello la pasta di mandorle ad uno spessore di circa 1/2 cm, sovrapponete la cotognata tagliata del medesimo spessore e tagliate a cubetti o rettangoli.

Scaldate una pentola con acqua fino ad ebollizione, togliete dal fuoco e sovrapponete un altro recipiente con il cioccolato a pezzetti. Mescolate finchè il cioccolato non si è sciolto.

Io ho voluto provare il temperaggio: ho portato la temperatura a 45°C, poi l'ho versato su un piano e mescolato con una spatola finchè si è intiepidito, infine l'ho posto nuovamente nel bagnomaria fino a riportarlo sui 30-35°C.

Aiutandomi con due stecchini ho immerso i quadretti nel cioccolato fuso e li ho messi a sgocciolare su di una gratella e decorati prima che si solidificassero.






Con questa ricetta partecipo al contest di Aboutfood



martedì 1 novembre 2011

LA FOCACCIA CON LE POLPE



Domenica scorsa le aziende che partecipano al Mercatino di Leivi  hanno organizzato un'occasione per fare conoscere i loro prodotti, percorrendo uno dei sentieri più belli del nostro comune, con un panorama spettacolare che spazia a 360° tra la costa e l'entroterra: l'itinerario delle 5 Torri che da S.Bartolomeo porta al Bocco.


Questa è una delle 5 torri: si tratta di un'unica torre di avvistamento, su pianta quadrata e con una struttura massiccia e pulita dominante interamente la vallata leivese. Risalente al XIII secolo è situata adiacente la chiesa di san Rufino e assieme alle altre presenti nella zona costituiva il sistema difensivo dell'allora cittadina medievale di Chiavari.
La torre, molto simile come struttura ad una già presente a Chiavari, raggiunge complessivamente un'altezza di quattordici metri e su ogni parete dei piani posteriori sono ben visibili le feritoie usate per il lancio delle frecce.


Lungo il percorso erano previste delle soste dove le aziende servivano ai partecipanti assaggi dei loro prodotti: il pluripremiato olio di Leivi, il vino, il miele, le torte di verdura e quelle dolci.

Anche alla nostra associazione è stato chiesto di essere presente: Serafino ci ha messo a disposizione la farina di castagne ed il patè di olive, Claudia ha preparato il castagnaccio ed io la focaccia con le polpe di olive, di cui voglio assolutamente raccontarvi la storia, perchè ho scoperto che in Liguria una volta era una delle cose che si mangiavano nel periodo dei morti, cioè quando Halloween era Ognissanti, altro che dolcetto o scherzetto, dita di strega, ragni e affini!!!

Halloween l'abbiamo fatto nostro perchè è divertente, certo meglio che, come mi toccava fare da bambina, portare i crisantemi al cimitero; non fraintendetemi, non è che non mi piaccia trovare occasioni per festeggiare, ma le tradizioni rappresentano le nostre radici e non voglio nemmeno che vadano a finire nel dimenticatoio!


Per tornare alla nostra focaccia - con l'impasto ho preparato anche piccole focaccine fingerfood - pare che sia nata per utilizzare quello che restava dalla spremitura delle olive, perchè una volta non si buttava via niente. Mauro del frantoio invece mi ha confessato che ne butta via a quintali perchè non è attrezzato per il confezionamento :(( niente a che vedere con il patè di olive, è molto più grossolana, la mettete in un vasetto e la coprite con olio di Leivi, bè... è indescrivibilmente d e l i z i o s a !
Essendo che le olive si frangono in questo periodo, la focaccia si preparava giusto a Novembre.

Tra gli altri piatti della tradizione lo stoccafisso con bacilli, legumi piccoli e scuri, una via di mezzo tra le fave ed i ceci, simbolo gastronomico della ricorrenza con il loro fiore nero. Per tradizione era piatto unico al quale seguivano i balletti, le castagne bollite in acqua con rametti di finocchio selvatico.
Le nonne preparavano per i nipoti delle collane fatte con 10 balletti alternate ad 1 mela carla (ormai introvabili) fino a formare una sorta di rosario e sui comodini si accendevano gli offizieu, delle sottili candele colorate plasmate nelle più svariate forme, per dare il benvenuto alle anime trapassate che si pensava facessero visita mentre tutti erano alla messa. Per accoglierle al meglio si rifacevano i letti con lenzuola di bucato, si preparava la casa accogliente e pulita e si lasciavano le finestre aperte.

E adesso che vi ho erudito sulle nostre tradizioni, vi lascerò una ricetta non convenzionale ma estremamente pratica e veloce, che uso quando il tempo stringe e che dà ottimi risultati, mentre se volete procedere come andrebbe fatta, trovate la ricetta precisamente qui con dosi, procedimento che è un po' lungo, e tanto di videoricetta.

NO KNEAD FOCACCIA di Giorgio Locatelli dal blog Il Cavoletto di Bruxelles
con qualche mia modifica
Ingredienti per l’impasto
farina manitoba 250g
farina 00 250g
          polpa di olive, in mancanza patè 50 gr
         lievito di birra fresco 15g
          acqua a 20°C  225g
olio d’oliva extravergine 2 cucchiai
sale 10g
per la salamoia
acqua a 20°C 65g
olio d’oliva extravergine 65g
sale 25g

Mescolate tutti gli ingredienti della salamoia in una bottiglietta di plastica vuota, del tipo con il tappo apri e chiudi (avete presente quella del Gatorade?), agitandola vigorosamente.

In una ciotola mescolare le farine, il patè di olive ed il sale, versare al centro l’olio e il lievito sciolto nell’acqua (nota: questa è la quantità indicata dal Locatelli, nella pratica ci va un po’ più acqua, diciamo fra i 50 e i 75ml in più, si può fare tranquillamente a occhio, considerando anche l'aggiunta del patè di olive, aggiungendone poca poca fino a ottenere un’impasto che si possa girare con un cucchiaio), mescolare bene il tutto con un cucchiaio senza impastare, poi ungere la superficie dell’impasto con poco olio e lasciar riposare coprendo la ciotola con un panno per 10 minuti.

Ungere poi una teglia da forno ma appena appena in modo che l'impasto non scivoli indietro quando lo allargate, ungere di nuovo leggermente la superficie e lasciar riposare per 10 minuti.

Poi, con le mani, stendere la focaccia perchè arrivi a coprire tutta la teglia.
Lasciar riposare per 20 minuti.
A questo punto, con la punta delle dita, formare tanti buchetti sulla superficie dell’impasto, rimescolare la salamoia e versarla tutta sulla focaccia, riempiendo tutti i buchetti formati prima. Lasciar riposare di nuovo per 20 minuti.

Infine infornare il tutto a forno già caldo a 240°C, lasciando cuocere finché la focaccia non sia dorata.
Appena uscita dal forno spennellatela ancora con altro olio.

Se riuscite a resistere ;) lasciate intiepidire su una griglia prima di servire.

Ecco una focaccina ancora calda servita con la stracchinata ligure Doge di Genova del Caseificio di Rossiglione

Secondo voi quanto tempo abbiamo resistito???

Questa ricetta partecipa al contest di Simona's Kitchen


domenica 30 ottobre 2011

CROSTATA DI PERE ED AMARETTI CON MARMELLATA DI FICHI

Ve la ricordate una delle torte che avevo preparato per la castagnata?

All'inizio, sul tavolo del buffet insieme alle altre torte, non aveva attirato granchè l'attenzione perchè ad un'occhiata superficiale può sembrare una banalissima crostata con la marmellata.
Finchè qualcuno non si è arrischiato ad assaggiarla...in realtà racchiude più ingredienti ed una bella varietà di gusti che si armonizzano perfettamente con l'inizio della stagione fredda.
Come mi ero ripromessa, eccovi la ricetta

CROSTATA DI PERE ED AMARETTI CON MARMELLATA DI FICHI

Ingredienti per una crostata

Per la pasta
farina per dolci tipo "00"  gr 500
zucchero gr 250
burro gr 250
2 uova
1 limone non trattato
lievito per dolci

Per il ripieno
4 pere
amaretti sbriciolati gr 100
marmellata di fichi gr 250

Lavorate il burro morbido fino ad ottenere una crema, aggiungete gradualmente lo zucchero, poi le uova una per volta, la scorza di limone grattuggiata e la farina setacciata con un pizzico di lievito fino ad ottenere un impasto omogeneo molto morbido.
Mettetene circa 2/3 nel frigorifero e lasciatene fuori 1/3 per la grata di decorazione.
                   

Tagliate le pere a fettine e passatele in padella per pochi minuti con un pezzettino di burro e lasciatele raffreddare.


Stendete i 2/3 della pasta in una teglia ricoperta da carta da forno, bucherellate la pasta con una forchetta e distribuite prima gli amaretti sbriciolati poi le pere.


Con la pasta rimanente fate una decorazione a grata sulle pere utilizzando la sac a poche.


Cuocete in forno a 180°C per circa 35 - 40  minuti.
Quando mancano 5 minuti, mettete tra gli spazi della grata la marmellata e terminate poi la cottura.




Questa ricetta partecipa al 1° contest di   Bollibollipentolino

venerdì 28 ottobre 2011

UN ATTIMO DI SOLIDARIETA'

Non me la sento di continuare a scrivere di cose frivole, ricette ed eventi senza soffermarmi solo per un attimo sulla tragedia che ha colpito qualche giorno fa una parte della nostra regione.
Inimmaginabile quello che è successo...le foto parlano da sè: questa è Vernazza, un paese delle Cinque Terre, prima e dopo



Come sempre si cercano le responsabilità: senza dubbio siamo spettatori del disastro causato da interventi scellerati dell’uomo sulla natura, dell’incuria nel mantenimento del territorio, siamo vittime della casualità dei fenomeni che si abbattono sulla terra.
Credo però che in un momento così pieno di disperazione e dolore certi discorsi abbiano poco senso, credo che in questo momento ci sia solo da esprimere solidarietà, da mettere in moto il senso di responsabilità per aiutare come si può, con l'augurio che la nostra voglia di ricostruire non finisca mai.

lunedì 17 ottobre 2011

C'ERA UNA VOLTA IL PANE

Buon lunedì a tutti!
Avete sentito stamattina come era pungente l'aria appena messo il naso fuori di casa?
Ormai non ci sono più scuse, possiamo passare pure un pomeriggio intero con il forno acceso, vero?
Anzi , quasi quasi in queste prime giornate autunnali un po' di tepore ci fa pure piacere, gremiti improvvisamente da temperature alle quali non siamo ancora abituati, ci scalda anche il cuore,  come il profumo inebriante che inonda la casa...

Ecco, allora è venuto il momento che, da buona spacciatrice organizzi qualcosa, è da un po' che ci penso, aspettavo solo il momento giusto...volevo farvi conoscere lei


grazie alla quale si compie il miracolo: semplici ingredienti come farina, acqua e sale con l'aiuto del tempo e di una fonte di calore si trasformano in questo


di cui vi posso dare gli ingredienti ed il procedimento

PANE DI GRANO DURO A LIEVITAZIONE NATURALE

semola rimacinata di grano duro biologica   kg 1
pasta madre 350 gr
acqua 580 gr
sale 20 gr

Ho impastato tutti gli ingredienti per circa 15 minuti, ho coperto con una pellicola e poi con uno strofinaccio pulito ed ho lasciato a riposare in un posto tiepido per un paio d'ore.

Ho ripreso l'impasto, l'ho delicatamente sgonfiato e ho fatto una serie di pieghe.

Ho lasciato riposare e gonfiare ancora, poi ho ripetuto l'ultimo passaggio.

Infine ho formato due pagnotte che ho messo a lievitare in un cestino di plastica fatto apposta, abbondantemente infarinato.

Ho lasciato lievitare fino al raddoppio del volume, ho rovesciato sulla teglia con la chiusura verso il basso ed ho infornato in forno piuttosto caldo a 230°C, spruzzando prima la superficie del pane con acqua tiepida.
Dopo 10-15 minuti ho abbassato a 200°C ed ho cotto ancora per circa 35-40 minuti.

Però, se non c'è lei non è la stessa cosa, con il lievito di birra il sapore ed il profumo non sono gli stessi,
l'alveolatura non è la stessa, non si formano tutti quei bei buchi grandi e piccoli di forma irregolare.

E allora?

Allora vi aspetto sabato 5 Novembre alle ore 14.30 a casa mia dove organizzo nell'ambito dell'associazione un laboratorio sul pane, la partecipazione è gratuita, dovete solo iscrivervi, il numero dei posti è limitato.
Vi spiegherò la differenza tra impasto a lievitazione naturale, impasto indiretto (con la biga o il poolish) ed impasto diretto (con il lievito) e ve ne farò saggiare le diversità, ci scambieremo esperienze, chiacchiere, pasticceremo un po' con acqua e farina e, se vi fa piacere vi farò dono di un pezzettino di pasta madre per provare a fare il pane a casa vostra.

venerdì 14 ottobre 2011

BISCOTTI all'emmenthal e rosmarino

   
Sarà per il caldo fuori stagione, ma la mia pianta di rosmarino ricadente che ho in giardino deve aver pensato che sta arrivando la primavera ihihihih, è tutta ricoperta di piccoli fiorellini lilla!
Anche io quest'anno sono convinta che stia per arrivare l'estate, mai ho faticato così tanto per rientrare nel ritmo degli oneri invernali, e mi riferisco soprattutto a quelli scolastici delle bimbe, e tutto il resto segue, compreso l'aggiornamento del blog. Non riesco mai a trovare il tempo per realizzare nuove ricette, fotografarle, preparare i post, interagire con le altre ragazze dei foodblog, partecipare ai contest...infatti sono sempre tra le ultime ad inviare la ricetta!

Per non smentirmi ecco per partecipare al contest di ...la cultura del frumento  MANI IN PASTA - Crostate e crostatine salate, che scade giustappunto dopodomani, la ricetta di una frolla salata in cui ho utilizzato sia gli aghi che i fiorellini del mio rosmarino andato in confusione, ottima per accompagnare un aperitivo.

Io ho servito questi biscottini accompagnati con del buon gorgonzola e degli spicchietti di pera.


Ingredienti:
farina 120 gr
burro salato 80 gr
emmenthal grattuggiato 50 gr
parmigiano grattuggiato 30 gr
1 tuorlo d'uovo
aghi e fiori di rosmarino tritati 2 cucchiai
1 macinata di pepe nero

Impastate velocemente il burro freddo a cubetti con tutti gli altri ingredienti e arrotolate la pasta in un foglio di carta da forno formando un cilindro di 3-4 cm di diametro.
Lasciate riposare in frigorifero almeno per 30 minuti.
Tagliate il cilindro in dischetti di circa 1 cm di spessore, sistemateli sulla teglia, forateli con una forchetta e cuoceteli in forno a 180°C per circa 15 minuti.
Se preferite potete, dopo il tempo di riposo, stendere la pasta e tagliarla con deli stampini per biscotti come più vi piace, io ho preferito dare questo aspetto un po' più "rustico" che secondo me si abbina meglio agli ingredienti.
Lasciate raffreddare e servite decorando con rametti di rosmarino


la ricetta partecipa a



P.s. a breve, tanto per tenermi in forma visto che ho ricominciato,
 qualche ricetta delle torte
della Castagnata ;)