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giovedì 15 dicembre 2011

LA FOCACCIA DOLCE

Ogni giorno alle 16.25 ho un appuntamento fisso: sono nel giardino della scuola ad aspettare le mie bimbe che escono insieme ai compagni, a volte saltellando e vociando, a volte parlando fitto fitto, raramente con i lucciconi agli occhi.

L'unica costante, dopo - ciao mamma!- che a volte viene pure tralasciato, è l'affermazione HO FAME!
seguita dalla domanda retorica: hai portato la merenda???

Infatti non dimentico mai prima di uscire di infilare qualcosa in borsa, e se sono impegnata a parlare con qualche mamma, non ci pensano due volte ad infilare le mani trafficando fino a che non hanno trovato qualcosa di commestibile :D

Io cerco di variare ogni giorno...bè, con la mamma che cucina, sono pure esigenti e si stufano a mangiare sempre le stesse cose, le signorine, così come non fanno onore al pranzo della mensa scolastica perchè a sentir loro la roba della scuola fa schifo !

Oggi, volendo portare qualcosa di diverso, ho pensato alla focaccia dolce, che è ideale anche per la colazione della mattina.
E' simile alla focaccia salata, ma un po' più alta e appena appena dolce, infatti la bontà è data dal condimento che si mette sopra, tanto zucchero e burro.
Si può fare con l'uvetta ed i pinoli, ma io, certa di fare cosa più gradita, ho usato le gocce di cioccolato ;)

LA FOCACCIA DOLCE


Ingredienti

Farina per pizze e focacce Molino Grassi gr 600
Zucchero gr 200
Burro gr 170
Uova intere 1
Tuorli 3
Latte gr 250
Gocce di cioccolato fondente gr 100
Lievito di birra gr 25
Zucchero vanigliato 1 bustina
Scorza di 1 arancia grattugiata
Sale gr 8

Pesate 60 gr di farina in una ciotola, sbriciolatevi il lievito e versate il latte tiepido fino ad avere un panetto piuttosto morbido. Mettetelo in un luogo tiepido fino a che non è raddoppiato di volume.

Mettetelo nella ciotola dell'impastatrice con la farina restante, 100 gr di zucchero, le uova, 120 gr di burro morbido, l'uovo ed i tuorli, il sale e gli aromi ed impastate aggiungendo il latte a poco a poco.

L'impasto deve essere quasi molle, in questo modo la focaccia verrà bella soffice.

Per ultimo aggiungete le gocce di cioccolato.

Lasciate riposare mezz'ora.

Fate fondere il burro rimasto, ungete una teglia e stendetevi l'impasto. Lasciate lievitare per un'ora circa sempre in luogo tiepido.

Ora con la punta delle dita unte fate i buchi sulla superficie, cospargete con il burro fuso e con lo zucchero rimasto e lasciate riposare ancora 20 minuti.

Infornate a 180°C per circa mezz'ora.






Ora, visto che con questa ricetta partecipo al contest di Bimbi a tavola



Vi scrivo la canzoncina che mi ha ispirato la ricetta - che tra l'altro era una delle nostre preferite


Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran
Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran
Quando suona di mattina
la mia sveglia birichina
è d'accordo con il gallo
quando torna il sole giallo
il rumore mamma mia
spaventare mi farà
ma la sveglia birichina
il dovere suo lo fa!

La sveglia birichina
trillando di mattina
d'accordo col galletto
mi butta giù dal letto!
Mi metto le ciabatte,
poi bevo il caffelatte,
mi lavo mani e faccia,
poi mangio la focaccia.
Mi dice la mia mamma:
"Corri bambina a scuola".
Poi dico la preghiera
che mi accompagna
fino alla sera.

Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran
Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran

Ma la sveglia birichina
per il babbo suona prima!
Alle cinque del mattino
puntualmente prende il treno
e ritorna quando è sera
sia d'inverno o primavera!
Finalmente quando è festa
la mia sveglia tacerà.
M
i dice la mia mamma:
"Corri bambina a scuola!".
Poi dico la preghiera
che mi accompagna
fino alla sera.

Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran
Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran





martedì 1 novembre 2011

LA FOCACCIA CON LE POLPE



Domenica scorsa le aziende che partecipano al Mercatino di Leivi  hanno organizzato un'occasione per fare conoscere i loro prodotti, percorrendo uno dei sentieri più belli del nostro comune, con un panorama spettacolare che spazia a 360° tra la costa e l'entroterra: l'itinerario delle 5 Torri che da S.Bartolomeo porta al Bocco.


Questa è una delle 5 torri: si tratta di un'unica torre di avvistamento, su pianta quadrata e con una struttura massiccia e pulita dominante interamente la vallata leivese. Risalente al XIII secolo è situata adiacente la chiesa di san Rufino e assieme alle altre presenti nella zona costituiva il sistema difensivo dell'allora cittadina medievale di Chiavari.
La torre, molto simile come struttura ad una già presente a Chiavari, raggiunge complessivamente un'altezza di quattordici metri e su ogni parete dei piani posteriori sono ben visibili le feritoie usate per il lancio delle frecce.


Lungo il percorso erano previste delle soste dove le aziende servivano ai partecipanti assaggi dei loro prodotti: il pluripremiato olio di Leivi, il vino, il miele, le torte di verdura e quelle dolci.

Anche alla nostra associazione è stato chiesto di essere presente: Serafino ci ha messo a disposizione la farina di castagne ed il patè di olive, Claudia ha preparato il castagnaccio ed io la focaccia con le polpe di olive, di cui voglio assolutamente raccontarvi la storia, perchè ho scoperto che in Liguria una volta era una delle cose che si mangiavano nel periodo dei morti, cioè quando Halloween era Ognissanti, altro che dolcetto o scherzetto, dita di strega, ragni e affini!!!

Halloween l'abbiamo fatto nostro perchè è divertente, certo meglio che, come mi toccava fare da bambina, portare i crisantemi al cimitero; non fraintendetemi, non è che non mi piaccia trovare occasioni per festeggiare, ma le tradizioni rappresentano le nostre radici e non voglio nemmeno che vadano a finire nel dimenticatoio!


Per tornare alla nostra focaccia - con l'impasto ho preparato anche piccole focaccine fingerfood - pare che sia nata per utilizzare quello che restava dalla spremitura delle olive, perchè una volta non si buttava via niente. Mauro del frantoio invece mi ha confessato che ne butta via a quintali perchè non è attrezzato per il confezionamento :(( niente a che vedere con il patè di olive, è molto più grossolana, la mettete in un vasetto e la coprite con olio di Leivi, bè... è indescrivibilmente d e l i z i o s a !
Essendo che le olive si frangono in questo periodo, la focaccia si preparava giusto a Novembre.

Tra gli altri piatti della tradizione lo stoccafisso con bacilli, legumi piccoli e scuri, una via di mezzo tra le fave ed i ceci, simbolo gastronomico della ricorrenza con il loro fiore nero. Per tradizione era piatto unico al quale seguivano i balletti, le castagne bollite in acqua con rametti di finocchio selvatico.
Le nonne preparavano per i nipoti delle collane fatte con 10 balletti alternate ad 1 mela carla (ormai introvabili) fino a formare una sorta di rosario e sui comodini si accendevano gli offizieu, delle sottili candele colorate plasmate nelle più svariate forme, per dare il benvenuto alle anime trapassate che si pensava facessero visita mentre tutti erano alla messa. Per accoglierle al meglio si rifacevano i letti con lenzuola di bucato, si preparava la casa accogliente e pulita e si lasciavano le finestre aperte.

E adesso che vi ho erudito sulle nostre tradizioni, vi lascerò una ricetta non convenzionale ma estremamente pratica e veloce, che uso quando il tempo stringe e che dà ottimi risultati, mentre se volete procedere come andrebbe fatta, trovate la ricetta precisamente qui con dosi, procedimento che è un po' lungo, e tanto di videoricetta.

NO KNEAD FOCACCIA di Giorgio Locatelli dal blog Il Cavoletto di Bruxelles
con qualche mia modifica
Ingredienti per l’impasto
farina manitoba 250g
farina 00 250g
          polpa di olive, in mancanza patè 50 gr
         lievito di birra fresco 15g
          acqua a 20°C  225g
olio d’oliva extravergine 2 cucchiai
sale 10g
per la salamoia
acqua a 20°C 65g
olio d’oliva extravergine 65g
sale 25g

Mescolate tutti gli ingredienti della salamoia in una bottiglietta di plastica vuota, del tipo con il tappo apri e chiudi (avete presente quella del Gatorade?), agitandola vigorosamente.

In una ciotola mescolare le farine, il patè di olive ed il sale, versare al centro l’olio e il lievito sciolto nell’acqua (nota: questa è la quantità indicata dal Locatelli, nella pratica ci va un po’ più acqua, diciamo fra i 50 e i 75ml in più, si può fare tranquillamente a occhio, considerando anche l'aggiunta del patè di olive, aggiungendone poca poca fino a ottenere un’impasto che si possa girare con un cucchiaio), mescolare bene il tutto con un cucchiaio senza impastare, poi ungere la superficie dell’impasto con poco olio e lasciar riposare coprendo la ciotola con un panno per 10 minuti.

Ungere poi una teglia da forno ma appena appena in modo che l'impasto non scivoli indietro quando lo allargate, ungere di nuovo leggermente la superficie e lasciar riposare per 10 minuti.

Poi, con le mani, stendere la focaccia perchè arrivi a coprire tutta la teglia.
Lasciar riposare per 20 minuti.
A questo punto, con la punta delle dita, formare tanti buchetti sulla superficie dell’impasto, rimescolare la salamoia e versarla tutta sulla focaccia, riempiendo tutti i buchetti formati prima. Lasciar riposare di nuovo per 20 minuti.

Infine infornare il tutto a forno già caldo a 240°C, lasciando cuocere finché la focaccia non sia dorata.
Appena uscita dal forno spennellatela ancora con altro olio.

Se riuscite a resistere ;) lasciate intiepidire su una griglia prima di servire.

Ecco una focaccina ancora calda servita con la stracchinata ligure Doge di Genova del Caseificio di Rossiglione

Secondo voi quanto tempo abbiamo resistito???

Questa ricetta partecipa al contest di Simona's Kitchen


venerdì 29 luglio 2011

LA FOCACCIA GENOVESE, l'olio di Leivi ed il forno a legna...

  ...si sono incontrati domenica scorsa al frantoio di Leivi! Risultato: una gioia per gli occhi e per il palato!!!
E per completare il godimento ne abbiamo fatta anche con le cipolle e con le olive e abbiamo versato della Lumassina ...ma adesso vi racconto come è andata.

 Protagonista della scena l'Olio Extra Vergine di Oliva con una degustazione condotta da  Francesco Bruzzo,

Capo Panel del Comitato di Assaggio degli olii vergini di oliva della CCIAA di Genova, alla scoperta delle diverse peculiarità di alcuni tipi di olio ligure con lo scopo di far conoscere “le caratteristiche sensoriali dell’Olio Ligure, uniche ed inimitabili, che devono far parte oltre che della nostra cultura, delle nostre abitudini alimentari quotidiane, e che solo con un corretto assaggio si possono approfondire e fissare nella nostra memoria”.

A seguire Giacomo e Antonello ci hanno mostrato i vari momenti della preparazione della vera focaccia ligure



 
Dieci lame (teglie) rettangolari 40x60 a bordo basso, ciascuna con circa 1 kg di impasto escono alternativamente dal forno elettrico e dal forno a legna dopo una sosta di una ventina di minuti a 230°, vengono spennellate subito con l'olio di Leivi, il segreto della sua fragranza, e e nell'aria si diffonde un profumo celestiale...dopodichè la grande abbuffata! Come si fa a resistere???

La elaborata lievitazione (soprattutto se, come è consigliabile, si usa poco lievito e si prolungano i tempi per avere un prodotto che sia più digeribile e sia buono tanto quanto anche se non lo si mangia subito) e l'accurata lavorazione richiedono parecchie ore e il miglior risultato di cottura si ottiene solo con un forno da panettiere o con il forno a legna, cioè forni con un 'suolo' di pietra refrattaria.

Ma se volete cimentarvi con la preparazione casalinga, che peraltro dà ottimi risultati non fosse altro che a casa potete usare del buon olio extravergine che ormai pochi panifici usano perchè ha un costo troppo elevato, vi ho scovato un video sul sito http://www.vivalafocaccia.com/ , dove peraltro potrete trovare tante altre ricette per realizzare a casa vostra diversi prodotti di panetteria, che vi spiega passo passo come fare.
Il procedimento è di sicura riuscita!




LA RICETTA DELLA FOCACCIA GENOVESE (FUGASSA)
Per circa 500 gr di pasta per una teglia 25 x 40

Non vorrei che credeste che sono una pignola, anche se un po' lo devo ammettere è vero ;) ma la quantità giusta per una teglia è una questione molto importante per un buon risultato, perchè la focaccia non deve essere nè troppo alta e soffice nè troppo bassa e secca, perfino nei panifici pesano sempre la quantità di impasto da mettere in ogni teglia. Al punto che qualcuno si è preso la briga di fare una formula e di creare un foglio elettronico per calcolarla automaticamente, li trovate qui

  • 200 g Acqua a temperatura ambiente
  • 20 g Olio Extra Vergine di Oliva
  • 7 g Sale
  • 3 g  1 cucchiainocirca di malto (o di miele o di zucchero, il malto lo trovate in erboristeria)
  • 320 g di Farina 00 (anche 350 g a seconda dell’umidita’ della farina)
  • 17 g Lievito di Birra (6g lievito secco)

Sciogliete il malto, il sale e l'olio nell'acqua. Aggiungete metà della farina fino ad ottenere una pasta densa, ma ancora liquida e a seguire il lievito ben sbriciolato. Se usate il lievito secco, scioglietelo in un po’ di acqua tiepida (max 30°C).

Lavorate la pasta aggiungendo la farina restante fino ad ottenere un impasto compatto ma non duro.

Coprite bene e lasciare riposare la pasta per 10-15 minuti su un asse di legno (o tegame) ricoperta da un telo in modo che non prenda troppa aria (questo evita il formarsi della crosta). Vedrete che dopo aver riposato la pasta sarà molto più asciutta e più facile da gestire.

Piegate la pasta in 2 o in 4 a seconda della forza della farina. Questo procedimento dà forza alla pasta. Se usate farine forti (12% di glutine) potete evitare questo passaggio o piegarlo solo una volta.

Date alla pasta una forma che ricalchi quella della teglia dove verrà’ cotta senza però maltrattare o cercare di stirare l’impasto.

Versate nel centro della teglia un po’ di olio, deponete la pasta sulla teglia in corrispondenza dell’olio precedentemente versato, cospargere di olio la parte superiore della pasta (con un pennello o con le dita in modo che la pasta non sviluppi una crosta).
Mettete a lievitare in un luogo al riparto da correnti, per esempio nel forno spento con la porta chiusa. D’inverno potete accendere la luce del forno per tenere l’ambiate piu’ caldo (circa 30 gradi).

Dopo 40-60 minuti a seconda delle condizioni climatiche e dello stato di conservazione del lievito, la pasta raddoppierà più’ o meno di volume. Stendetela nella teglia con le mani cercando di non tirarla, ma di schiacciarla il più’ possibile fino a che occupi tutta la teglia.
Cospargete le superficie con un velo piuttosto abbondante di sale. Lasciare riposare circa 30 minuti.
Versate un po’ di acqua tiepida (30c) sulla superficie. L’acqua manterrà’ la pasta umida e darà quel colore bianco caratteristico della focaccia genovese al fondo dei buchi.
Versate un po’ di olio extra vergine sulla superficie ed imprimete energergicamente con le dita tutta la superficie per formare i caratteristici buchi che devono risultare uniformi e piuttosto vicini.

Lasciate lievitare almeno 60-75 minuti. I tempi di lievitazione dipendono molto dalle condizioni climatiche.
Se volete cuocerle molto piu’ tardi, potete metterle in frigo e poi tirarla fuori circa 90 minuti prima della cottura.

Infornare nel forno gia’ caldo e cuocete a 220-240 gradi per 15-20 minuti. Ogni forno e’ diverso e i tempi possono variare considerevolmente.
Siate gentili nell’infornare la teglia per evitare che scrolloni bruschi facciano collassare la pasta lievitata.
Quando cotta, sfornate e, rovesciare la focaccia in modo che l’aria passi anche sotto di essa per evitare che diventi molla.
E per finire date una pennellata di olio sulla superficie e gustatevela!


Ma dove nasce il prezioso "oro verde"? non posso non citare la visita al Frantoio guidata da Mauro Solari,
anche se, essendo impegnata nella preparazione delle cibarie, non ho potuto seguirla e ahimè sono totalmente ignorante sui vari passaggi che portano le olive dall'albero alla bottiglia...ma mi documenterò e perchè no? sarà l'occasione per un nuovo post!


E la prossima volta, cosa ci inventeremo ???

P.s. In molti mi hanno chiesto le ricette dei piatti realizzati e serviti sabato sera al buffet...abbiate un po' di pazienza e arriveranno anche quelle!