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giovedì 10 novembre 2011

ANDAR PER SENTIERI A LEIVI

Non c'è periodo migliore per andare per boschi e sentieri, prima che il vento dell'autunno le faccia cadere,
magari con il cesto per raccogliere funghi e castagne.



Qualche tempo fa ho accompagnato Claudia durante una passeggiata lungo il sentiero del Beunin, uno dei tanti sentieri del nostro comune che, essendo sparso per la collina e da sempre privo di un centro, è fitto di vie pedonali, sentieri e mulattiere, in origine vie di comunicazione tra podere e podere, oggi oggetto purtroppo di un progressivo abbandono causato dallo spopolamento delle campagne ed i profondi cambiamenti in fatto di viabilità e mezzi di trasporto.

Molte di queste vie possono ancora essere percorse a piedi sia per godere della natura che per andare alla scoperta di edifici legati alla devozione popolare, come le cappelle votive, o di casolari che mantengono ancora le strutture originali, contribuendo in questo modo a mantenerli ancora in vita.


Vi lascio le indicazioni di Claudia, autrice del libro Leivi la Collina degli Ulivi "Sentieri e viabilità storiche", se vi capitasse di passare una giornata dalle nostre parti.





"Salendo la scalinata di fronte alla casa del popolo nei pressi della Chiesa di San Rufino, s'incontra una piccola edicola mariana.



In questo punto il sentiero delle 5 torri incrocia la comunale del Beunin.
Seguendo le indicazioni si percorriamo il primo tratto, ormai una strada sterrata realizzata sul vecchio tracciato sino ad incontrare, a destra, il proseguo del sentiero che s'inoltra nel bosco.

una vecchia teleferica in disuso

Insieme a Pianabella (che parte dallo stesso punto ma è ormai poco praticabile) e che volge più a occidente, Costasecca  e alla Mula è una delle antiche viabilità che portavano nel comune di San Colombano.


tavoli e panche utilizzate
un tempo
in occasione delle feste
Arrivando sulla strada dei boschi il sentiero prosegue lungo un primo tratto si strada sterrata per poi inoltrarsi nuovamente nel bosco sino a perdersi in corrispondenza con una frana. Se si aggira la frana in breve si arriva lo stesso nei pressi di un vecchio borgo in rovina, ormai nascosto completamente dal bosco e dal quale il sentiero scendeva a incrociare la comunale di Costasecca per poi confluire in un unico tratto sino ai piani di seriallo. L'ultimo tratto non so se sia ancora percorribile".

mercoledì 25 maggio 2011

...E CHI C'ERA RACCONTA

Sono ormai passate 2 settimane dalla Mangialonga ed a voi sembrerà un evento assai lontano, ebbene sì!! già ci stiamo preparando per il prossimo che vi posterò a breve, ma noi ci siamo incontrati per fare un summit e devo confessare che eravamo tutti piuttosto soddisfatti di come è andata e del riscontro che ha avuto. Bè, non che non si possa ancora migliorare, ma è solo la seconda edizione ed in questi casi è solo l'esperienza che insegna!
Per chi volesse vedere le foto sono tutte sul sito di Leivinvita


Ho chiesto alle mie colleghe un aiutino per raccontarvi qualcosa di più, perchè io, essendo la responsabile del primo stand con gli spiedini di frutta e dell'ultimo con i dolci, ero troppo occupata a controllare che tutto fosse a posto per seguire quanto avveniva tra i partecipanti.

Federica - C'è stata la presenza allegra ed originale di un gruppo di ragazze provenienti da Genova, che hanno regalato la Mangialonga ad una di loro futura sposa, come festa di addio al nubilato. Pertanto l'escursione è stata rallegrata da scherzi simpatici, giochi e prove da superare, ideate da questo gruppo di amiche. Ovviamente i signori uomini più goliardici del gruppo hanno intonato una sfilza di canti in genovese con tutti i doppi sensi possibili ed immaginabili con conseguente coinvolgimento di tutto il gruppo ed il divertimento di chi ascoltava!


Nota di particolare rilievo è stata la partecipazione di un escursionista con grossi problemi di deambulazione, ma che ha sostenuto in maniera veramente ammirevole ed encomiabile più della metà dell'escursione seguendo tutto il percorso senza passare per tratti asfaltati, più facili per lui da percorrere. Solo nel tratto finale è stato accompagnato in auto dai suoi accompagnatori di sostegno. Un bell'esempio di vita per tutti noi!



Anna - Il gruppo di noi che serviva gli antipasti si è dato un gran da fare a fare i piattini a porzione con un po' di questo ed un po' di quello, li si è disposti tutti su un gran tavolo e la gente passava e si serviva. Facevano un figurone così esposti! Per fortuna eravamo all'ombra sotto il tetto del sottopassaggio della villa della Dina . . . che villa!!! e che vista !!!



Io ho girato per 3 tappe e mi sono accorta delle espressioni di chi arrivava alla spicciolata e di chi arrivava a grossi gruppi, in che modo diverso approcciavano il cibo. Per non parlare di quelli che a San Rufino si sono dovuti mettere in coda per i pansotti, le cui portate di teglie sparivano in un battibaleno e si doveva aspettare per le prossime con la gente ancora in coda, . . .  però la bontà dei pansotti faceva dimenticare che si erano fatti attendere.

Alla chiesa di San Rufino in particolare era evidente il contrasto fra la frenesia di servire ed accontentare tutti e la calma dei serviti spaparanzati per tutta l'area circostante la chiesa a terrazza sul mare. Sembrava che una volta arrivati là i partecipanti non volessero più continuare tanto era invitante fermarsi e riposarsi.

 Se noi eravamo in 6 a gestire la preparazione dei piatti e a servire all’ombra (bevande comprese), ai testaroli, sotto il sole, c’erano solo Celle e l’altro signore. Erano proprio sopra di noi, bastava allungare il collo e me li vedevo lì pacifici malgrado fossero indaffarati, come perfetti professionisti del catering. Hanno continuato imperterriti a fare testaroli sulla piasta incandescente e a servire i testaroli uno via l’altro . . . Veramente bravi . . . e che buoni i testaroli!


 A me personalmente è piaciuto molto il fatto di riuscire a fare qualcosa tutti insieme, ognuno con le proprie capacità, coordinandoci per la buona riuscita di un'obiettivo comune e quello che voglio dirvi si riassume in queste poche parole che rubo a H.Ford:

mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo!

giovedì 14 aprile 2011

PASSEGGIATA DI PRIMAVERA

E come Valentina anch'io sono stata presa dalla voglia di fare una passeggiata, o sarebbe meglio dire che Tess, la mia giovane leonberger, mi ha chiaramente fatto capire (naso sul guinzaglio) che era una bellissima giornata e bisognava andare.
sentiero 5 Torri da Via al Castello
Così ci siamo avviate con Tess al guinzaglio e Lily, la border, libera che procedeva con effetto elastico: rapidamente avanti e al fischio di richiamo pronta a ritornare indietro. Abbiamo preso il sentierino dietro a casa, parte del percorso delle 5 Torri, e siamo arrivati in un luogo che frequento sin da bambina cui sono molto affezionata. La cima della collina dietro casa mia che si affaccia sulle montagne: belle piane contornate dal bosco di castagni e una quercia secolare che vale quanto un monumento.
Ci siamo incamminati sulla strada sterrata e arrivati al valico della Mula (strada che sale da zona Ca Peo) abbiamo girato a ds per andare alla sorgente, a Tess piace tanto!

Ma le sorprese non erano finite, subito avanti alla sorgente, dopo quest’inverno anglosassone decisamente ricca d’acqua, eccoci arrivati alla pozza una raccolta d’acqua come ce n’erano tante una volta in una zona ben pulita e….letteralmente ricoperta di violette. Ma in questo periodo i fiori sono moltissimi: anemoni come piccole stelline bianche rallegrano i boschi di castagni ancora spogli insieme a primule, polmonaria e ovunque ranuncoli gialli e la fioritura delle piante del prebuggiun: borragine (che, non solo buona ma anche bella, uso spesso nei mazzolini perché è bella e dura a lungo recisa!), dente di cane, dente di leone e le alte margheritine gialle delle sciscerbue mentre le margherite eleganti e giallo acide dei bonommi si trattengono fino a giugno. Anche la silene comincia la sua fioritura e quest’anno ci sono prati coperti dalle pratoline, avete notato?

 A proposito di fiori e prebuggiun potete guardare qui per i primi e qui per il secondo.


lily per il sentiero della Mula
Ritornando sulla strada sterrata abbiamo concluso l’anello scendendo a incrociare il  sentiero della Mula e sbucati in via al Castello siamo rapidamente rientrati a casa.