domenica 10 giugno 2012

I VINCITORI DEL CONTEST 5 SOLO 5

Ecco, ci siamo!



Come vi avevo anticipato la scelta non è stata facile, ci avete messo in seria difficoltà, al punto che dopo esserci viste un paio di volte, ci siamo prese un po' di tempo per rifletterci ancora su e, nonostante tutto, siamo dispiaciute di aver dovuto scegliere solo quattro tra le ricette inviate, golose, originali, interessanti, quelle che secondo noi interpretavano meglio lo spirito del contest: la semplicità. 

Semplicità di ingredienti e di preparazione - senza per questo cadere nel banale - grazie ad un tocco raffinato in più oppure ad una bella presentazione, non trascurando la qualità degli scatti, visto che entrambe siamo appassionate di fotografia...insomma, giudicate voi le sensazioni che vi trasmettono le ricette che, valutando i vari aspetti, abbiamo infine decretato vincitrici.

Ecco l'assegnazione dei premi della Maxwell&Williams - ci scusiamo ma una delle pirofile si è danneggiata nel toglierla dall'imballaggio e abbiamo dovuto sostituirla


Vediamo le ricette in dettaglio



Per la categoria antipasti


di Silvia del blog La Gelida Anolina

una ricetta molto originale per una preparazione semplicissima e veloce







Per la categoria primi 

di Marilù del blog Polvere di Peperoncino

un semplice e candido riso in bianco impreziosito dalla nota verde delle fave, profumato dalla menta e reso saporito dal pecorino



Per la categoria secondi


di Teresa del blog Scatti Golosi

per esaltare il sapore di un pescato freschissimo niente è meglio di una cottura al sale, in questo caso aromatizzato con la scorza di limone, ed un filo di buon olio extravergine d'oliva



Per la categoria dolci


di Antonella del blog Cioccomela

una neo foodblogger che sembra promettere molto bene



Per la vincitrice in assoluto ci siamo affidate alle manine delle mie bimbe

 che hanno estratto il biglietto di


Antonella del blog Cioccomela che, quando avrà occasione di venire dalle nostre parti, potrà soggiornare una notte con un'altra persona presso il B&B Collevento di Claudia ed assaggiare le sue meravigliose marmellate fatte in casa.

Valeria ed io ringraziamo di cuore tutte quante voi per la partecipazione e facciamo i complimenti alle vincitrici, a cui chiedo gentilmente di mandarmi una mail con i dati per la spedizione dei premi: io passerò da voi ma purtroppo non so se riesco prima di domani sera.

Ma questo è un post pieno di sorprese e le novità non sono finite qui! 

Ve lo ricordate il nostro primo contest sulle erbe selvatiche?


finalmente ho finito di sistemare tutte le ricette che ci avete spedito per la raccolta (a proposito ringrazio una di voi, ma non ricordo più chi, che mi ha segnalato questo bellissimo sito dove è possibile pubblicare gratuitamente) e che potrete leggere qui 

giovedì 7 giugno 2012

CARPACCIO DI SALMONE MARINATO ALLA SVEDESE

L'ultimo mio post risale al lunedì precedente agli avvenimenti che stanno sconvolgendo l'Emilia in queste ultime settimane, vorrei quindi farvi partecipe di alcune mie riflessioni prima di parlare di cose frivole, anche se la vita nonostante tutto continua nonostante gli eventi che spesso ci segnano ed a cui non è facile essere indifferenti.

Nessuno di noi sta tranquillo in questo periodo, se anche non si seguono - a volte con curiosità quasi morbosa - i notiziari, basta la terra che trema di continuo sotto i nostri piedi a ricordarci che poco lontano migliaia di persone stanno vivendo un brutto incubo e sapete soprattutto a chi va il mio pensiero?

Sarà che sono mamma ma penso ai bambini, i bambini che si sono scontrati precocemente con una realtà dura da accettare e da gestire, un'esperienza di vita che li fa crescere troppo precocemente mentre avrebbero bisogno di vivere la loro età, di godere del loro mondo protetto ed ovattato, di restare piccoli tutto il tempo necessario.

Il mio pensiero va soprattutto a loro perchè sono loro la vita, quella che cresce, che corre, che pulsa, quella che impreziosisce il tempo che passa...quella da cui si può attingere la forza per ricominciare.

Ed ora per tornare alla mia vita che per me va avanti regolarmente, vi racconterò che qualche giorno fa mio papà mi ha portato dal suo orto in campagna un bel mazzo di aneto. Lo conoscete?


L'aneto è una pianta annuale della famiglia delle Ombrellifere il cui aroma ed aspetto ricordano un po' il finocchio selvatico, pur essendo più piccante e deciso di quest'ultimo.

Io l'ho visto fresco per la prima volta lavorando in cucina in Svezia, immancabile accompagnamento al salmone ed al pesce in generale, ma anche alle uova, alle patate, nonchè aroma principale dei Gurken quei grossi cetrioli in agrodolce che io adoro.

Per fare questa ricetta, che non manca di riscuotere sempre un gran successo, serve proprio l'aneto fresco ma potete eventualmente sostituirlo con quello essiccato o del finocchietto selvatico.


CARPACCIO DI SALMONE MARINATO 
ALLA SVEDESE

Ingredienti

Le dosi ed i tempi sono per un pezzo di salmone di circa 1 kg
1,5 kg di zucchero
1,5 kg di sale
1 mazzo di aneto
pepe rosa o verde in grani leggermente pestati



Per prima cosa dovete sfilettare il salmone, meglio sarebbe trovare quello non di allevamento, che io ho avuto il piacere di assaggiare sempre in Svezia e che ha un sapore decisamente meno fishy, oppure ve lo fate preparare dal pescivendolo.

Lavate le due metà, asciugate con la carta assorbente ed eliminate con una pinzetta le eventuali lische.

In una bacinella mescolate sale e zucchero.

Prendete una metà del salmone appoggiatelo sul tagliere dalla parte della pelle, coprite con le foglie di aneto ed i grani di pepe e sovrapponete la seconda metà, premendo bene.


In un recipiente con le pareti abbastanza alte che contenga per il lungo il salmone, fate uno strato della miscela, appoggiatevi sopra le due metà sovrapposte e coprite con il resto della miscela.

Sigillate il tutto con la pellicola, coprite con un tagliere ed appoggiatevi sopra un peso.

Mettete in frigorifero e dopo 12 ore girate il salmone, ricoprendolo nuovamente come prima: noterete che avrà emesso del liquido. In questo modo il pesce si disidrata senza diventare secco, nè salato perchè la pelle lo protegge dal sale ed assume un bellissimo colore rosato, un sapore delicato ed una consistenza morbida simile a quella del salmone affumicato.

Il tempo della marinatura dipende dalle dimensioni - per un kg occorrono dalle 24 alle 36 ore, fino a 48 o più per pezzi più grossi.

Terminato il tempo di marinatura, togliete il sale senza sciacquare, dividete le due metà, eliminate aneto e pepe, appoggiatele sul tagliere dalla parte della pelle e tagliatele orizzontalmente a fettine sottili, avendo cura di eliminare le parti laterali che sono state a contatto con il sale che sono più scure e molto secche.


Servite con fettine di patate a vapore, una salsina fatta emulsionando un cucchiaino di senape con olio, sale e pepe, aneto tritato, gallette di segale e panna acida.

Con questa ricetta partecipo al contest di About Food

contest CARPACCI

lunedì 28 maggio 2012

CROCCHETTE DI PATATE E GAMBERI

Ieri allo scoccare della mezzanotte si è ufficialmente chiuso il nostro contest con 120 ricette arrivate!

Mi ha dato tanta soddisfazione vedervi partecipare in tante, ma devo confessarvi che è stato un lavoro impegnativo visionare tutte le ricette ed inserirle, soprattutto in un periodo in cui il tempo a disposizione era molto poco. Ieri ho passato tutta mattina davanti al pc, ma non facevo in tempo ad aggiungere una ricetta, che già ne arrivava un'altra sulla mail...magari controllate se ci sono tutte, perchè qualche piccola disattenzione ci sta, dovrebbero mancare solo le ultimissime di ieri. Sì perchè oggi voglio assolutamente scrivere una ricetta, che in realtà avevo realizzato qualche mese fa, se non sbaglio proprio per un contest di AboutFood , poi come spesso mi succede, sono arrivata tardi e la ricetta è finita nel dimenticatoio.

Anche questa volta sarei arrivata tardi, se non fosse stato che poco fa guardando gli aggiornamenti di Facebook ho realizzato che il contest su molluschi e crostacei scade arghhhhh! alla mezzanotte di oggi!

E io che avevo in mente di rifare delle meravigliose lasagne estive con i gamberi provate 2 settimane fa per il compleanno di un amico...però di quelle niente foto, non ho fatto in tempo :(  sfornate e andate a ruba.

Mumble mumble...ci sono! le polpettine di patate e gamberi! vado a cercare le foto e quelle più o meno sapevo dove, la ricetta annotata da qualche parte è stata una storia ben più lunga, ma eccomi qua

C'è solo una nota stonata: il frutto del melograno non è proprio di stagione, ma ultimamente il suo succo si trova tutto l'anno sugli scaffali del supermercato, usato come integratore per le sue straordinarie proprietà antiossidanti e dal punto di vista cromatico quel tocco di rosso rende il piatto molto più interessante, non trovate?
mentre dal punto di vista del sapore la nota leggermente acidula bilancia il dolce dei gamberi e delle mandorle

CROCCHETTE DI PATATE E GAMBERI 
CON RIDUZIONE AL MELOGRANO



Ingredienti

per le crocchette:
circa gr 400 di gamberi freschi
gr 300 di patate
1 scalogno
timo
sale e pepe q.b.

per la panatura: 
albume  leggermente sbattuto
1/2 pangrattato
!/2 mandorle tritate un po' finemente un po' grossolanamente (oppure a filetti)
curry a piacimento

olio extravergine di oliva

per la riduzione al melograno:
2 melograni (oppure 2 dl di succo in bottiglia)
1 cucchiaino di zucchero

In realtà è una ricetta davvero semplice: è sufficiente bollire le patate e con lo schiacciapatate ricavarne una purea. Unite poi lo scalogno tritato finemente e appassito in poco olio, i gamberi a crudo puliti e tritati grossolanamente, il timo.

Aggiustate di sale e pepe ed eventualmente se il composto fosse troppo asciutto lo potete amalgamare con qualche cucchiaio di latte.

Io ho voluto dare alle polpette la forma di quenelle, che ho passato prima nel bianco d'uovo e poi nella panatura alle mandorle aromatizzata con 1 cucchiaino raso di curry in polvere.

Le ho disposte sun una teglia coperta da carta da forno, irrorate con olio e messe in forno a 200°C fino a doratura.




Nel frattempo ho preparato la riduzione: ho ricavato il succo dai melograni dividendoli a metà e spremendoli con lo spremiagrumi.

Ho messo il succo in un pentolino con lo zucchero (se vi piace più dolce potete aumentare la quantità) ed ho fatto bollire fino al raggiungimento della consistenza desiderata, tenendo presente che raffreddandosi aumenta ancora un po'.







Le ho servite accompagnate con riso basmati ed un gambero cotto a vapore conditi con un filo d'olio e la riduzione di melograno.








Con questa ricetta partecipo al contest di About Food



venerdì 25 maggio 2012

I PERSONAGGI DEL VINO: CARLO RAVANELLO

Come prima cosa voglio ringraziarvi per tutte le ricette che ci state inviando per il nostro contest, sinceramente non mi aspettavo che fosse accolto con tanto entusiasmo! Ormai mancano pochi giorni ed a breve spetterà a me e Valeria l'arduo compito di scegliere solo quattro delle vostre ricette che si aggiudicheranno i premi in palio, nonchè la vincitrice assoluta...siete tutte bravissime!!!

Non sono nemmeno più riuscita a pubblicare nulla perchè il poco tempo che ultimamente ho a disposizione lo impiego per passare a trovarvi ed aggiornare la lista delle ricette che si sta facendo sempre più lunga.

Oggi però devo assolutamente parlarvi della serata alla quale sono stata invitata ieri, una serata in cui Liguria e Sicilia si sono incontrate a tavola ospiti di  Sergio Circella della trattoria La Brinca


con la straordinaria partecipazione di uno dei personaggi più importanti del mondo enologico di Liguria: Carlo Ravanello, presidente della Commissione Assaggiatori della Camera di Commercio di Genova, responsabile per la Liguria della Guida dei Vini del Gambero Rosso.

Siete pronte ad una carrellata di foto e a qualche assaggio???

Carlo Ravanello

Per prima cosa vi spiego il motivo per cui mi trovavo lì, un motivo di orgoglio per noi di Leivi: il vino che ha accompagnato il dessert, un passito da uve Cimixà, è di produzione di Maria Teresa e Domenico dell'agriturismo U Cantin  che fanno parte della nostra associazione  Leivinvita.

Ed eccoli al momento della presentazione, emozionatissimi ma al contempo orgogliosi del loro lavoro.

























 Adesso non posso non parlarvi di ciò che ci ha deliziato, cibo e vino in felice connubio.


Per incominciare, 

Bianchetta Genovese 
Golfo del Tigullio - Portofino d.o.c.
Autoctona 2011
La Ricolla di Daniele Parma, Ne

perfetta con piccoli assaggi nell'attesa.

di produzione di un vecchio vigneto  situato in 
Val Graveglia preso in gestione da qualche anno, è una bianchetta molto interessante, ancora molto chiusa, con poco tempo di bottiglia che deve quindi ancora affinarsi.

La Bianchetta, pur con le sue differenze territoriali, è un vitigno tipico che si articola sulle colline dai  terreni poveri che, se trattato adeguatamente, può dare origine ad un vino con presa di palato immediata, caratteristiche singolari e grandi profumi, . L'inconveniente di questo vino è che difficilmente dura più di 2 o3 anni perchè con il tempo il profumo svanisce.


A seguire, antipasti della nostra campagna, tra cui  il raviolo fritto, la farinata, il prebugiun di Ne, il castagnaccio, le fave con il salame e la baciocca di patate.



Per introdurre il prossimo vino, Sergio ci ha raccontato un aneddoto legato ai primi tempi immediatamente successivi all'apertura.

- Era la primavera dell'88 e mi viene richiesta una cena alla quale i clienti chiedono di portare personalmente il vino. Il signore in questione, presente tra l'altro questa sera in sala insieme a tanti altri produttori, presentò una bottiglia anonima ma con colori molto particolari, quello che ancora non sapevo sarebbe stato il Ciliegiolo di Bisson , un vino semplice come un nettare ma di grande impatto.

Il Ciliegiolo è un vitigno particolarmente bello, con bei grappoli violacei, che regalano la caratteristica colorazione porpora brillante al vino, particolare visivo da non trascurare, non meno importante del aspetto olfattivo e gustativo.

La storia del vitigno nasce da due persone preoccupate della salute del papà che vogliono alleggerirlo dell'impegno della cura il vigneto e pensano di darlo in gestione.

Piero Lugano, titolare dell'azienda Bisson   rimane colpito da quel vino, pur ritenendolo al momento sgraziato e ruspante, con una punta di aceto e dei tannini aggressivi e capisce immediatamente che con una vinificazione attenta e con molta cura nella pressatura e nelle tempistiche avrebbe dato grandi sorprese.

E' un vino fatto in piccole quantità che da 10 anni viene esportato negli Stati Uniti, un vino dalle incredibili sfaccettature, che bene si abbina con molti piatti della cucina ligure, dalle verdure, alla carne, al pesce.


Noi l'abbiamo degustato così




Ciliegiolo Portofino d.o.c. 2011
Bisson di Piero Lugano
Chiavari


con

Gnocchetti di patate locali 
al pesto, pomodoro e mandorle.










Dal primo passiamo ai secondi e dalla Liguria alla Sicilia: Carlo Ravanello è anche viticoltore nella lontana Sicilia alle pendici dell’Etna, dove in contrada Linguaglossa a 650 m. s.l.m.,  produce pochissime bottiglie di Etna Rosso che ci ha portato da assaggiare.

La coltivazione della vite in Sicilia ha una storia millenaria che si perde nella notte dei tempi, soprattutto sulle pendici dell'Etna dove se ne parlava già nell'Odissea a proposito di Polifemo: i veri vini siciliani nascono proprio lì.


Questo vino è il risultato di condizioni pedoclimatiche particolari in cui crescono i vigneti, con escursioni circadiane di temperatura che arrivano fino a 40°C e presenza di terreno acido molto ricco in sali minerali che trasmette acidità al vino. Le uve sono caratterizzate da carenza cromatica dovuta alla colorazione degli antociani, per cui viene aggiunto del Nerello Cappuccio al Nerello Mascalese per accentuarne la sfumatura.


Etna Rosso
d.o.c. 2010
La casa di Filippo

con
Noce di vitellone con olio extravergine da cultivar Nocellara dell'Etna e Randazzese


Un vino brillante con profumi di spezie nostrane e tannini ben polimerizzati che, dopo poche settimane in legno dove si è svolta la fermentazione malolattica, è stato trasferito in tonneau da 500 litri dove ha continuato il processo evolutivo acquisendo leggera presenza di legno.

Un vino con una gradazione alcolica, sebbene non dichiarata, che arriva vicino a 15 % , motivo per cui io mi sono fermata qui! niente cinghiale, niente annata 2009 per lasciare un po' di spazio per il dolce ed il passito.

La serata era stata già sufficientemente ad elevato tasso alcolico...non si può di certo dire che il vino ci sia stato misurato, i camerieri efficientissimi non ci permettevano di restare a lungo con il bicchiere vuoto ;)

























Ed eccoci finalmente al dolce ed al passito 





Maccaia
U Cantin 
di Penco 
Maria Teresa
San Colombano Certenoli


servito con 

torta dura di nocciole locali
e torta soffice di castagne con il suo gelato












Vino passito da uve Cimixa (Scimiscià), uno dei  vitigni autoctoni più pregiati e con caratteristiche peculiarità, molto noto nei tempi remoti ma purtroppo poco valorizzato in quelli più recenti, con il rischio di essere dimenticato definitivamente, recuperato grazie ad un progetto della Comunità Montana della Valfontanabuona con la collaborazione della Provincia di Genova.

La Cimixa è un'uva che produce poco, rende poco, è molto delicata con un acino dalla buccia sottilissima, ma è buona perchè molto zuccherina e veniva usata in passato come "migliorativo" nella Bianchetta e nel Vermentino per aumentarne il tasso alcolico.

In purezza viene usata per farne un buon passito con caratteristico aroma di miele di castagno.

Spero di essere stata precisa nel riportare quanto ci è stato detto durante la piacevole ed interessante serata...se per caso ho sbagliato qualcosa non me ne vogliate, non posso dire di essere stata completamente lucida e vigile dall'inizio alla fine!



Un grazie di cuore a tutto lo staff della Brinca e a Carlo Ravanello 
e congratulazioni ai nostri amici Domenico e Maria Teresa!

martedì 1 maggio 2012

LA CIMA LIGURE ovvero dell'arte di arrangiarsi

Tutto incomincia qualche giorno fa, quando nel banco frigo del reparto macelleria del supermercato vedo un particolare taglio di carne, la cosiddetta "tasca", che altro non è che una parte dello scalfo della pancia del vitello.

Resto come folgorata da una serie di immagini che partono improvvisamente ed involontariamente nella mia mente, una miriade di ricordi di infanzia legati ad un piatto che nella nostra famiglia ha accompagnato ogni festa, la cima ripiena - quelle fette saporite e variopinte di cui noi bambini mangiavamo solo il centro, scartando la carne intorno. E, sì, ce lo potevamo permettere, perchè intanto noi la carne ce l'avevamo tutti i giorni nel piatto!

La cima è il simbolo dell'abbondanza pur nella povertà: la Liguria è sempre stata una terra arida e avara per i suoi figli, che a fatica hanno dovuto strappare dalla terra e dal mare qualcosa da mettere sotto i denti per sè e per tutta la famiglia, per cui i nostri piatti portano la testimonianza di questa durezza.

Io credo che sia più una questione di necessità piuttosto che di spilorceria che le malelingue attribuiscono ai genovesi, necessità da cui scaturisce la fantasia.

I sapori sono netti, franchi, diretti, gli ingredienti povere cose...ed ecco apparire la genialità dettata dal bisogno: manca il grande taglio di carne, ma il piatto di carne c'è.

La si ritrova nei tritati, sminuzzata fino a diventare irriconoscibile, perchè in parte recuperata per non buttare niente da quelle parti dell'animale meno pregiate, le frattaglie: poppa, testicoli, animelle, schienali e cervella.

Allora non posso non pensare a mia nonna, che per fare le scarpe per i suoi quattro figli intrecciava le foglie secche del granturco e le usava come tomaia e che quando i soldi mancavano e la dispensa era vuota si serviva della sua ricchezza più grande, la fantasia, usando quel che c'era e variando la ricetta a seconda del bisogno.

Per questo motivo le varianti si sprecano, non so dirvi quante ne ho trovate sui miei libri e dopo una serie di telefonate a mia zia, la mia ex-suocera, la mia attuale suocera...ognuno ha la sua variante: chi mette i carciofi, chi la lattuga, chi gli zucchini, chi le frattaglie come la ricetta vuole, chi la mortadella, chi il prosciutto, chi trita tutto, chi lascia vedere i pezzi, chi mette l'uovo intero...insomma, da impazzire!

Adesso vi faccio vedere come l'ho fatta e dall'aspetto e dal sapore direi che è proprio quella dei miei ricordi :)



e sì perchè dovete sapere che c'è un buco di quasi 20 anni nei quali non sono riuscita a mangiare la carne e soprattutto che per me, ligure purosangue, è stata la prima volta! 


Già...mai fatta la cima, perchè?

perchè avevo paura di non esserne capace, perchè sono quelle ricette che ti devono insegnare, che vanno tramandate di madre in figlia (ma mia madre - per dirla con un eufemismo - non ha la passione per la cucina), per cui non esiste una ricetta, ma La Ricetta, che è quella di famiglia, perchè l'esperienza ti insegna a capire ad occhio dalle dimensioni della tasca quante uova metterci, altrimenti scoppia...ed infatti, vi devo confessare così è stato :(  ma non ho esagerato di tanto, così ho rimediato e quasi non si vede, vero?

Adesso vi spiego come l'ho fatta, giusto per avere una linea guida, ma lascio spazio alla vostra creatività

LA CIMA RIPIENA ALLA LIGURE


Ingredienti 

una tasca di carne da 1 kg circa
1 lattuga
la ricetta dice 100 gr di cervella, 100 gr di animelle, 100 gr di schienali
ma se non vi aggradano potete sostituirli sia con la mortadella che con il prosciutto cotto
carne magra di vitello tagliata a pezzi molto piccoli 200 gr
parmigiano grattugiato gr 100
piselli freschi gr 100
uova 4
pinoli 2 cucchiai
1 spicchio d'aglio
maggiorana
noce moscata
carota, sedano, cipolla, 1 foglia d'alloro per il brodo

Per cominciare dovete cucire la tasca con dello spago da cucina, lasciando una piccola apertura su un lato.


Pulite e sbollentate la lattuga (che potete sostituire totalmente o in parte con zucchini o carciofi) scolatela, strizzatela e tritatela finemente.

In una padella scaldate il burro con lo spicchio d'aglio e scottatevi per pochi minuti prima la carne e poi la cervella, le animelle e gli schienali. Eliminate l'aglio.

In una ciotola riunite le carni scottate, il parmigiano, la maggiorana, la noce moscata, le uova leggermente sbattute, i piselli e qualche dadino di carota per il colore e amalgamate fino ad avere un impasto omogeneo. Aggiustate di sale e pepe.

Farcite la cima con il ripieno per 2/3 della sacca e non di più perchè il ripieno si gonfia molto in cottura e finite di cucire l'apertura.
Controllate attentamente la tenuta delle cuciture, non ci devono essere fuoriuscite di liquido! dopodichè bucate la cima con uno spillone per evitare che scoppi.


In una pentola capace portate ad ebollizione abbondante acqua salata con i sapori, mettetevi la cima (in questo modo ci sarà un'immediata coagulazione dei sapori) attendete la ripresa dell'ebollizione ed abbassate la fiamma al minimo. Punzecchiate ancora un po' per sicurezza.

Proseguire la cottura a fuoco lento per circa 2 ore - 2ore 1/2.

Togliete la cima dalla pentola e fatela raffreddare sotto un peso (si usava il mortaio o il ferro da stiro) per farle eliminare i liquidi e renderla bella compatta.


Ora potete tagliarla a fette e servirla appena tiepida o a temperatura ambiente.

In più: 
- La cima regala pure un gustoso brodo che potete riutilizzare a piacere
- C'è anche chi per cuocerla la avvolge in un telo 
- La cima dura alcuni giorni, ma se volete reinterpretarla, si possono pure impanare e friggere le fette.

Ed ora vi lascio con alcuni versi della canzone che Fabrizio De Andrè ha dedicato in genovese a questo piatto

‘A ÇIMMA


Ti t’adesciàe ‘nsce l’èndegu du matin                    Ti sveglierai sull’indaco del mattino
ch’à luxe a l’à ‘n pè ‘n tera e l’àtru in mà               quando la luce ha un piede in terra e l’ altro in mare  

ti t’ammiàe a ou spègiu dà ruzà                              ti guarderai allo specchio di un tegamino 
ti mettiàe ou brùgu rèdennu’nte ‘n cantùn               metterai la scopa dritta in un angolo  

Cè serèn tèra scùa                                                 Cielo sereno terra scura 
carne tènia nu fàte nèigra                                        carne tenera non diventare nera 
nu turnà dùa                                                           non ritornare dura  
                                             
Bell’oueggè strapunta de tùttu bun              Bel guanciale materasso di ogni ben di Dio
prima de battezàlu ‘ntou prebuggiun                        prima di battezzarla nelle erbe aromatiche   


cun dui aguggiuìn dritu ‘n pùnta de pè                     con due grossi aghi dritti in punta di piedi
da sùrvia ‘n zù fitu ti ‘a punziggè                             da sopra a sotto svelto la pungerai
                                                                         
e ‘nt’ou nùme de Maria                                         e nel nome di Maria
tùtti diài da sta pùgnatta                                         tutti i diavoli da questa pentola  andate via
anène via

tucca a ou fantin à prima coutelà                            tocca allo scapolo la prima coltellata 
mangè mangè nu sèi chi ve mangià                         mangiate, mangiate 
                                                                            non sapete chi vi mangerà

Valentina




Questa ricetta partecipa al contest di Ti cucino così








ed alla raccolta di Laura in cucina




lunedì 30 aprile 2012

BACI di RISO e CASTAGNE

Buongiorno a tutti, avete visto che tempo?

Non so da voi come sia, ma qui il cielo si è svegliato di cattivo umore e sta brontolando scuro scuro.

Si stava pensando di organizzare una bella grigliata sui prati domani, ma l'idea sta rapidamente sfumando...cinema? centro commerciale? amichette invitate a casa? sono magre consolazioni ma qualcosa bisogna ben fare quando si hanno bambini scalpitanti in giro, il problema si presenta pure oggi che non c'è scuola.

Ah, io se potessi, farei una di quelle giornate di pigro e quieto relax, dove resti in pigiama fino quasi all'ora di pranzo, sfogli qualche libro, guardi un bel film, traffichi un po' in cucina...ne avrei un gran bisogno, è un periodo frenetico, dove faccio tutti i giorni i conti con il tempo ed a volte dovrei avere il dono dell'ubiquità.

Magari ve ne siete accorte perchè non passo più a trovarvi, mi limito ad aggiornare - e nemmeno quotidianamente -  le ricette che arrivano per il nostro contest  e mi sono resa conto ieri che stavo per non arrivare in tempo con una ricetta per  Ely  che mi ero proposta di fare, semplicemente perchè è da Pasqua (!) che non vi lascio nemmeno una ricetta.

Eccola la ricetta, e nel farla ho pensato a chi solitamente non può mangiare questi dolcetti che io adoro perchè non tollera il glutine del frumento, ne conosco più di una persone che lo hanno dovuto definitivamente eliminare dalla dieta: solo in questa settimana in occasione di due compleanni c'è qualcuno che ha dovuto rinunciare alla torta...eppure sarebbe così semplice! basta sostituire e nessuno se ne accorge ;)

Quando avevo il B&B servivo anche colazioni gluten free, scrupolosamente monitorata da un delegato dell' AIC associazione che periodicamente organizza corsi dove chi cucina viene istruito sulle regole da rispettare per evitare le contaminazioni, molto pericolose per chi soffre di celiachia.

E non sapete quante volte ho servito a tutti quanti dolci e torte senza glutine per evitare di farne di due tipi ehehehe, sono arrivati solo complimenti perchè spesso il risultato è di un prodotto più leggero.
Vi confesso, con i croissant ho gettato la spugna! magari dovrei riprovare...sono usciti nuovi prodotti adiuvanti, ma adesso non è il momento, vi lascio una ricetta molto semplice, utilizzando la farina di castagne che nella nostra tradizione di Liguria entra a far parte di molte ricette


BACI DI RISO E CASTAGNE




Ingredienti

nocciole gr 150
zucchero gr 80
burro gr 150
riso gr 100
fecola di patate gr 30
farina di castagne gr 70
rhum un cucchiaio  
sale un pizzico
cioccolato fondente 

Per prima cosa ho messo il riso nel macinaspezie del robot e l'ho ridotto in farina.
Se siete sicuri che la farina di riso sia esente da contaminazioni (a volte i cereali vengono macinati nello stesso stabilimento e con gli stessi macchinari) potete usare la farina di riso già pronta.

Nel mixer mettete le nocciole e lo zucchero e riducete in farina.

Aggiungete le farine, il burro, il sale ed il rhum e frullate fino ad ottenere un composto umido e simile alla sabbia bagnata.

A questo punto finite di amalgamare con le mani e fate una palla che lascerete riposare in frigorifero per almeno 1 ora.

Accendete il forno a 160°C, formate delle palline (a me piace farli piccoli piccoli ma ci vuole una pazienza da certosino) e cuocete i vostri baci dai 10 ai 20 minuti, dipende dalle dimensioni, la cosa importante è che non prendano colore.

Lasciateli raffreddare ed uniteli a due a due con il cioccolato fondente sciolto a bagnomaria.


Con questa ricetta partecipo al contest di Ely
Chi non risotta in compagnia...


domenica 22 aprile 2012

CONTEST 5 SOLO 5: le ricette

Innanzitutto volevo ringraziare tutte voi che avete lasciato un commento mostrando il vostro apprezzamento per il tema scelto - non ci avevo pensato ma va bene anche per chi è a dieta ;) - e che state pensando ad una ricetta da inviarci.


C'è anche chi una ricetta ce l'ha già inviata, per cui visto che le categorie sono ben 4 ed io che sono ottimista  sono convinta che la lista diventerà lunga, la riporto qui per una maggiore visibilità ed invito chiunque abbia occasione di passare di aggiungersi.

Vi devo confessare che sono felice che Claudia abbia offerto un pernottamento nel suo B&B come premio, sarà l'occasione per incontrare anche solo una di voi...che poi significa dare un volto ed una voce a chi si conosce già ma solo attraverso quello che scrive e l'idea mi emoziona moltissimo.
Ricordo la prima volta che è successo con Valeria l'estate scorsa: è stata una cosa strana, è facile entrare subito in sintonia anche se in realtà non ci si è mai visti.
Io credo che in fondo i nostri sensi prevalgano ancora in questo mondo che sta diventando sempre più virtuale, quindi abbiamo bisogno per catalogare come "conosciuto" di toccare, sentire, annusare, assaggiare.
Almeno, io ne ho bisogno :)


Ed ecco le ricette che ci avete mandato:

ANTIPASTI
* La dolce vita   GAZPACHO
* Aglio e prezzemolo  SFOGLIATA AI POMODORI CANDITI
* Mary in cucina  STELLINE DI PASTA SFOGLIA VELOCI
* Un pizzico di...qb   BIGNE' AL FORMAGGIO
* Dolci armonie  FUNGHI RIPIENI
* Ghiotto di salute  CESTINI DI ZUCCHINE RIPIENI DI VERDURE AL COCCO E CURRY
* Carotina abbrustolita  COUS COUS AI DATTERINI, FAVE E LIMONE
* Meditandum    TORTINO DI MELANZANE, PROVOLA AFFUMICATA E PROSCIUTTO
* Indovina chi viene a cena?  INSALATA CON PETALI DI ROSE E FAVE
* La gelida anolina  GAZPACHO DI CECI 
* Dolcemente salato  ZUCCHINE GRIGLIATE PICCANTI CON CUORE DI MOZZARELLA
* L'incapace in cucina  ASPARAGI IN SFOGLIA CON CRUDO
* Le ricette di mamma "anatina"  CROSTATINE ALLA BIETOLA E CAPRì
* Sfizi & Vizi   INSALATA DI FAGIOLINI IN MOLLICA E PACHINO
* Diario di cucina  SEPPIE ED ASPARAGI IN INSALATA
* Dolci e dolcetti di Antonella  RICOTTA FRITTA
* Pentole di cristallo  TARALLI AL FINOCCHIETTO E PASTA MADRE
* La cucina di Vane  CESTINI DI FRITTATINE DI ASPARAGI E RICOTTA
* Arte in cucina  ANTIPASTO LIGHT DI VERDURE AL FORNO E PASTA PHILLO
* Mammarum  BISCOTTI SALATI ALLA CAROTA
* Pane e acqua di rose  FIORI DI ZUCCA RIPIENI FINGERFOOD
* Due cuori ed una padella  CROCCHETTE DI PATATE CON SORPRESA
* GustosaMente   CROSTATA DI CAROTE MAIS E TONNO
* Fashion Flavors  POLPETTE AL FORNO CON RICOTTA E CICERBITA
* Theobroma  GAMBERONI COTTI A VAPORE SU CREMA DI BORLOTTI
* Pane&Olio FARRO, CARCIOFI E PROSCIUTTO COTTO
* Forchettinagiramondo  L'INSALATA DEL CONTADINO
* Una pasticciona in cucina  BACI DI DAMA SALATI
* Cioccomela  PICCOLI SFORMATI DI RICOTTA
* Svolazzi  ANTIPASTO DI ZUCCA
* Pates et pattes  CINQUINOA 
* Una v nel piatto  TARTINE IN CREMA DI CECI CON CIPOLLE STUFATE
* Panza& Presenza  I DATTERINI CON PATE' DI CAPPERI DI PANTELLERIA
* DocPhotoCook    ROTOLINI RICCI CON CRUDO E FORMAGGIO


PRIMI
* Diario di cucina  FUSILLI ASPARAGI E TOFU
* Due coccinelle in cucina  SPAGHETTI TONNO E ZENZERO
* Le Torte di Jessica  PASTA CON CAVOLFIORE A MODO MIO
* Oggi pane e salame, domani...  SPAGHETTI AI PEPERONI CON SALAME PICCANTE 
                                                   E BRICIOLE TOSTATE
* Le dolci ricette  GNOCCHI CON CREMA DI CARCIOFI E CIALDA DI PARMIGIANO
* Briciole di delizie GNOCCHI COL CUORE
* Storie di zucchero, uova e farina  RISO IN ROSSO CON FRAGOLE E PEPERONI
* Dolcemente salato  CUPOLE DI SALMONE CON RISO CREMOSO
* L'eleganza del polpo  FUSILLI INTEGRALI CON PEPERONE PHILADELPHIA E BOTTARGA DI TONNO
* Il cucchiaio d'oro  MEZZE MANICHE CON SPADA E MELANZANE
* Puffetta ed i suoi hobby  SPINOSINI MEDITERRANEI 
* La cucina della Pallina  LINGUINE CON ZUCCHINE E MAZZANCOLLE
* Profumo di casa mia  PASTA DI PRIMAVERA
* Polvere di peperoncino  INSALATA DI RISO CON FAVE E PECORINO
* La scimmia cruda  LA PAPPA AL POMODORO 
* Happy Cooking  LA MIA PASTA FREDDA VEGETARIANA
* Sapori in concerto  TAGLIATELLE AI FUNGHI PORCINI E SPECK
* La cucina di Elena   PACCHERI AI FILETTI DI SGOMBRO E POMODORINI CILIEGIA
* La dolcezza nel cuore  FIOR DI LATTUGA
* Un tavolo per quattro  PAGLIA E FIENO CON SPECK CROCCANTE
*  Terra e farina  CALAMARI AL CURRY CON RISO VENERE
* Le torte di Jessica  SPAGHETTI CON PATATE E CECI
* Mani in pasta quanto basta  PIPE CON LA SCAMORZA
* Peppe ai fornelli  TRIVELLA DAL SAPORE ESOTICO
* Le Temps des Cerises  SPAGHETTI CON SEPPIE E POMODORINI
* GustosaMente  STROZZAPRETI CAMPAGNOLI
* Theobroma  FUSILLI AI GAMBERETTI CON CREMINA DI BASILICO ED ERBA CIPOLLINA...
* Zampette in pasta  PAPPARDELLE SALSICCIA DI CINGHIALE E FUNGHI PORCINI
* Panza&Presenza  GLI SPAGHETTI CON PESTO ALLA SICILIANA E TUMA ALLE OLIVE
* DocPhotoCook  FUSILLONI CON POMODORINI GRATINATI
* La mia cucina improvvisata  TAGLIATELLE TONNO SURIMI E PEPERONI

SECONDI 
* Un pizzico di...qb    ZUCCHINE RIPIENE
* L'ennesimo blog di cucina  POLPETTE HOT AI CANNELLINI
* Cooking   TORTA SALATA CON LE VERDURE
* ...idee verdi incolori...   POLPETTE COI PISELLI
* Mary in cucina  PAGELLO IN ROSSO CON PROFUMO DI SCAMPI
* Dolci armonie  POLPETTINE DI SPINACI E PANCETTA
* The greedy doctor   HAMBURGER DI POLLO DAL CUORE CALDO
* Una pasticciona in cucina  CODE DI CIPOLLE CON UOVO DI OCA
* Carotina abbrustolita GIRELLO AL LIMONE CON PATATE
* Le delizie di Feli  TEMPEH PRIMAVERILE
* Diario di cucina  FUSI FASCIATI AL CRUDO
* Cucinare è come amare  SALTIMBOCCA ALLA...
* Scatti golosi  SPIGOLA AL SALE
* Cooking Around  SALTIMBOCCA ALLA ROMANA
* La barchetta di carta di zucchero  BOCCONCINI DI POLLO AI POMODORINI E SALVIA
* La cucina dello stivale  INVOLTINI DI POLLO CON PRUGNE SECCHE E MANDORLE
* Theobroma  QUALCOSA IN PIU' DI UNA CAPRESE
* Una mamma in cucina  PEPERONI RIPIENI DI FORMAGGIO
* La dolcezza nel cuore STRACCETTI DI POLLO AL CARTOCCIO
* Batuffolando  BARBA DI FRATE CON UOVO IN CAMICIA E PANCETTA AFFUMICATA
* Dolcemente salato  COTOLETTE DI MELANZANE
* Bimbi a tavola  INSALATA DI SEPPIE E PATATE
* La cucina della pallina  PESCE SPADA AL PROFUMO DI MENTA
* La bottega delle ricette  BOCCONCINI DI MANZO SU PURE' DI CAPRINO
* Ricettario di casa  BRACIOLETTE ALLA MESSINESE
* Le ricette degli amici  POLPETTE MICKEY MOUSE
* Zampette in pasta   TASCHE RIPIENE
* Panperfocaccia  ORATE SAPORITE E ASPARAGI
* Panza&Presenza  LO SPEZZATINO SICILIANO
* DocPhotoCook  TORTA SALATA DI POLLO E CARCIOFI

DOLCI
* Dolci ricette di Lunetta  TORTA DI MELE DELLA MIA NONNA 
* Il dolce della vita  MOUSSE DI CIOCCOLATO AL LATTE E AMARENE
* Batuffolando  BUDINO CREMOSO ALLA FRAGOLA
* Fiordirosmarino  CREMA DI RICOTTA ALLE FRAGOLE
* Spireat  TORTA AL LIMONE 
* Dolce lilla  DOLCETTI AL COCCO CON GOCCE DI CIOCCOLATO
* Cioccomela  MERINGATA DI FRAGOLE 
* L'incapace in cucina  BICCHIERINI GOLOSI ALLE FRAGOLE 
* La cuisine de Liz  MOUSSE ALLE FRAGOLE
* Carotina abbrustolita  SYLLABUB AL BAILEY'S E SCAGLIE DI DOPPIO CIOCCOLATO
* Un pizzico di...q.b.  POPCORN CARAMELLATI
* Grazia in cucina  MILLEFOGLIE CON CREMA DI CAPRINO E PANNA
* Cucchiaio di stelle  FRENCH TOAST
* Fashion flavors  ANANAS SPEZIATA AL CARTOCCIO
* Cucinare è come amare  TORTA PROFUMATA
* La dolcezza nel cuore TIRAMISU' A MODO MIO
* Diario di cucina  CHANTILLY ALLA BANANA
* Dolci gusti  AMOR DI POLENTA
* Dolcemente inventando  ANANAS ALLA PIASTRA CARAMELLATO ALLA CANNELLA
* Zampette in pasta   BOUNTY
* Panza&Presenza  I MUFFINS ALLA MENTA CON CONFETTURA DI PESCHE
* DocPhotoCook  I PRIMI CAKE POPS

Le ricette arrivate via mail:

Antipasto Cavolfiore brulee al curry di Stefania 


Ingredienti per 6 persone:

400 ml di panna fresca da cucina
300 gr di cavolfiore
50 gr di parmigiano regiano
3 uova (tuorli)
2 cucchiai (da minestra) di curry
Olio, sale e pepe (o noce moscata) a piacere

Bollire il cavolfiore per circa 15 minuti.
Mettere sul fuoco la panna facendo attenzione a non farla bollire; quando la panna sarà calda spegnere il fuoco.  Sbattere i tuorli in una ciotola abbastanza capiente con sale e pepe (in alternativa la noce moscata) fino ad ottenere un composto spumoso e omogeneo; poi versare a filo la panna ancora calda mescolando energicamente. Lasciare quindi riposare il composto.
Scolare i broccoli (tenere qualche ciuffetto da parte per guarnire); aggiungete quindi un po’ di olio e pepe a piacere e frullare grossolanamente.
Aggiungere al composto iniziale e mescolare incorporando 40 grammi di parmigiano e il curry.

Versare nelle pirofiline e infornate in una teglia a bagnomaria per 20 minuti a 140 gradi.

Distribuire il parmigiano rimasto nelle pirofiline e bruciare con il cannello o in alternativa con il grill del forno; guarnire a piacere e servire ancora tiepide.


Secondo: Tacchino sesAmato di Ludovica                                                   

Ingredienti(x2 pers):
4 fette di fesa di tacchino
sesamo
olive nere taggiasche
2 arance
zenzero fresco

Procedimento:
Sbattere con uno sbatticarne le fette di tacchino per renderle sottili. Lasciarle marinare per una mezz'oretta in una marinatura ottenuta con succo di 1,5 arance spremute un filo d'olio un pizzico di sale e pepe nero macinato e un pezzettino di zenzero fresco che io ho spremuto(tra due cucchiai) per ottenere ancora più gusto.
Successivamente impanare le fettine con il sesamo e disporle in una padella antiaderente ben calda. Lasciar rosolare a fuoco medio basso finchè il tacchino non avrà preso colore e il sesamo sarà ben attaccato alla fettina. A questo punto aggiungere nella padella le olive e (non versandolo direttamente sulla carne ma sul fondo) il succo di mezza arancia.
Coprire con il coperchio e lasciar cuocere a fuoco basso per 7-8 minuti(finchè la carne nn risulterà cotta) avendo cura di rigirare la carne su entrambi i lati.

Dolce: Sfogliata di limoni di Federica Kessisoglu

Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia pronta
2 limoni non trattati di misura grande (andrebbero benissimo quelli di Sorrento)
zucchero di canna (eventualmente mischiato con lo zucchero Mascobado)
zucchero a velo

Svolgimento:
Preriscaldare il forno a 190°C.
Stendere la pasta sfoglia in una teglia.
Tagliare i limoni a fette sottilissime e togliere eventuali semi. Passare le fet
tine di limone nello zucchero e posizionarli nella teglia con la sfoglia.
Infornare per circa 15 minuti o fino a quando la sfoglia diventa dorata.
Togliere dal forno e cospargere di zucchero a velo mentre la torta è ancora calda.

FUORI CONTEST
Vi segno qui le ricette arrivate purtroppo fuori tempo massimo

* Cooking Therapy  PENNE INTEGRALI SALSICCIA E CREMA DI FAVE
* Arte in cucina  PEPERONI RIPIENI DI PASTA CON CREMA DI PEPERONI
* Hey meine Lieben  CANEDERLI DOLCI
* Smalti pentole eRockandRoll  LIGHTWEIGHT ANANAS E RICOTTA 
* Nella cucina di Ely PARFAIT AL CAPPUCCINO