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domenica 8 aprile 2012

BUONA PASQUA


La colomba ve l'ho regalata, ma che sbadata, mi ero dimenticata di farvi gli auguri!

Allora ve li faccio oggi con un disegno che non a caso ho scelto, visto il tempo che ci accompagna in questi giorni - perchè non facciamo finta che piovano fiori e cuori? - di una disegnatrice tedesca che adoro, Mila Marquis.

Buona Pasqua e tanta serenità nel cuore a chi passa di qui :)

e speriamo che domani il tempo ci assista...so che molte di voi hanno già pronto il cestino da picnic ;)

ragazze, io come da tradizione: lavoro! oggi e domani

domenica 1 aprile 2012

LA COLOMBA TRADIZIONALE CON LIEVITO NATURALE

La settimana scorsa ho preso in mano un libro bellissimo ricevuto in regalo che conservo gelosamente ma che non ho ancora avuto occasione di  utilizzare "La pasta lievitata" secondo l'Etoile scritto dal pasticcere Francesco Favorito e destinato ai suoi colleghi, quindi ad altissimo tasso di professionalità, un libro che vuole dare una spinta per un maggiore e migliore uso del lievito naturale durante tutto l'anno e non solo nel periodo delle festività perchè non vada persa quella che è una vera e propria arte della pasticceria artigianale italiana.

Per questo motivo le ricette non sono propriamente facili, prevedono l'utilizzo di attrezzature professionali ed a volte ingredienti difficili da reperire per chi non è del settore.

Ma mi sono detta - mi aspetta un bell'impegno, 26 ore di lievitazione senza contare i rinfreschi del lievito madre, ma ce la posso fare! e voglio condividere con voi questa bellissima esperienza perchè anche voi come me potete farcela, sempre che a sentire l'entità dell'impegno non vi sia scappata la voglia, aspettate che  ve la faccio tornare...



...e peccato che non possiate sentirne il profumo!

COLOMBA TRADIZIONALE CON LIEVITO NATURALE E PATATE

Nota del maestro : questa è una ricetta molto antica la cui peculiarità è l'aggiunta di un"ammorbidente" naturale quale la patata ci permette di ottenere una fraganza e conservare profumi unici.



Con gli ingredienti che ho opportunamente ridotto di un quarto, sono riuscita a fare 4 colombe da un chilo e 5 colombine da 150 gr

Ingredienti

lievito naturale rinfrescato 3 volte gr 300
(per sapere come si fa qui ho scritto qualcosa apposta per voi)
patate gr 150
burro gr 15
farina forte (Manitoba) gr 800
zucchero semolato gr 300
acqua gr 225
tuorli gr 260
latte in polvere gr 25
sale gr 3
acqua gr 75
burro gr 250

Ore 16.30 - Primo impasto
Mettere nell'impastatrice il lievito naturale con la patata lessa in purea e la prima quantità di burro e fare amalgamare bene il tutto.
Aggiungere la farina, zucchero, sale, tuorli ed il latte in polvere ed azionare la macchina aggiungendo la prima quantità di acqua poca alla volta in quanto l'impasto tenderebbe a diventare subito troppo molle.
Quando l'impasto risulta liscio ed ha formato una maglia glutinica, unire la seconda quantità di acqua, fare assorbire e solo dopo aggiungere poco per volta il burro a temperatura ambiente.
Mettere a lievitare in una ciotola coperta con un sacchetto di plastica in luogo tiepido.

Ore 8.00 - Secondo impasto
L'impasto dovrebbe avere quadruplicato il suo volume: potete fare una "spia" di controllo mettendo una piccola porzione di impasto in una brocca graduata e segnando con un pennarello l'altezza iniziale.


Se trascorso il tempo l'impasto non risultasse pronto, meglio aspettare ancora il completo sviluppo.
Mettere nell'impastatrice ed aggiungere:

Farina forte gr 150
sale gr 6
mix aromatico per colomba gr 50 (vi scrivo la ricetta in fondo ma potete sostituirlo con acqua di fiori d'arancio, vaniglia, scorza di arancia e scorza di limone a piacere)

Amalgamare ed aggiungere

tuorlo gr 25
uova intere gr 50
zucchero gr 100

poi

burro di cacao (che ho omesso e sostituito con il burro non sapendo dove trovarlo) gr 50
burro gr 110

infine

arancia candita gr 500
uvetta gr 250

Porre l'impasto in una ciotola e lasciare riposare in luogo tiepido coperto per 1 ora mezza.

Ore 10.00 - Pezzatura e formatura

Terminato il processo di riposo dell'impasto, il quale nel frattempo avrebbe dovuto comnciare a lievitare, potete dividerlo nei pezzi desiderati calcolando più o meno per gli stampi da 500 gr una quantità di impasto di 450 gr  e per quelli da 1 kg 850 gr perchè anche se il peso in cottura diminuisce, poi sopra dovete mettere la glassa.



Arrotondate e fate riposare 15 minuti a temperatura ambiente, poi ripetete l'operazione per dare forza alla pasta.

Ci sono diversi metodi per mettere l'impasto negli stampi, uno è quello di fare un unico pezzo e schiacciarlo nello stampo, un altro e di dividere l'impasto in 2 cordoni e metterli a croce, io ne ho usato un terzo: un pezzo di pasta per il corpo e 2 per le ali.


 Mettere a lievitare in luogo tiepido per 4/6 ore.

Ore 16 - Cottura
Le colombe sono pronte per la cottura: posizionarle sul tavolo e lasciarle per circa 10 minuti per fare formare una sottile pelle sulla superficie.


 Con l'aiuto di un sac a poche creare uno strato omogeneo di glassa sulla superficie.

Ingredienti per la glassa

mandorle gr 100
nocciole gr 200
zucchero gr 200
amido di mais gr 50
fecola di patate gr 25
albume gr 150

Frullare mandorle e nocciole con lo zucchero, aggiungere fecola e amido, infine l'albume, la quantità è indicativa, dovete aggiungerlo fino ad avere una crema densa non troppo liquida.

Spargere le mandorle, la granella di zucchero e lo zucchero a velo ed infornare a 180°C per circa 35-40 minuti le colombe da 500 gr e a 170°C per circa 50-60 minuti le colombe da 1 kg.

Se volete confezionarle dovete aspettare almeno 10 ore e se usate l'accortezza di indossare guanti monouso e di nebulizzare l'interno del sacchetto per alimenti con alcool a 95° potete conservare le vostre colombe fino a 2 mesi!

Quasi quasi mi dimenticavo il mix aromatico per colombe:

acqua di fiori d'arancio gr 9
zucchero gr 25
miele millefiori gr 50
arancia candita gr 150
scorza di limone gr 5
vaniglia Bourbon in polvere 1 punta di cucchiaino

Frullare tutti gli ingredienti emulsionando con 2 cucchia di acqua

Questa è una delle colombine


Allora non mi resta che augurarvi: buon lavoro!
e mi raccomando, fatemi sapere...

lunedì 12 marzo 2012

LA TORTA PASQUALINA

Gironzolando per i vostri blog si respira aria di primavera...il freddo dell'inverno ormai alle spalle, la voglia di vestirsi più leggeri, di uscire all'aria aperta, il desiderio di rinnovamento che questa stagione porta con sè, il mercato con le sue primizie fonte inesauribile di spunti ed idee...

Con la primavera poi finalmente giunge il momento di fare delle scampagnate magari in piacevole compagnia ed è per questo motivo che quando penso a ricette primaverili, mi viene subito in mente qualcosa che si possa godere in tutto relax distesi su un prato fiorito.

La prima classica gita primaverile, se il tempo lo permette, è quella del Lunedì di Pasqua, giornata da sempre dedicata a pic nic, grigliate ed attività all'aperto.

Nella nostra tradizione nel cestino per la gita "fuoriporta" di Pasquetta non è mai mancata la torta Pasqualina fatta dalla nonna, di cui ve ne scrivo una delle tante interpretazioni, perchè lei non sarebbe stata in grado di darmela - faceva tutto ad occhio - e perchè come vi ho scritto nel post precedente, in Liguria abbiamo una quantità infinita di ricette di torte salate che variano anche leggermente spostandosi appena di poche decine di km.

TORTA PASQUALINA



Non si può negare che questa torta abbia un nonsochè di scenografico dato dai diversi strati di sfoglia che
devono essere molto sottili ed in numero variabile, anche se i puristi indicano 33 (!!!) la quantità ideale - come gli anni di Cristo - dalle verdure con la ricotta e dalle uova intere, per cui per averle nel proprio pezzo regolarmente da bambini si litigava...

Non state ad impazzire con le sfoglie, quando ne fate 3 o 4 va più che bene, ma non usate nè pasta sfoglia nè pasta brisè, perchè il gusto cambia parecchio rispetto all'uso della sfoglia semplice all'olio d'oliva.

Nel ripieno potete usare le bietole da sole oppure mescolate con le erbe selvatiche oppure i carciofi...questione di gusti, nessun problema.


                                 Ingredienti

Per la pasta
farina gr 600
olio extravergine d'oliva 1/2 bicchiere
un pizzico di sale

Impastare la farina con l'olio, il sale e tanta acqua quanto basta per avere un impasto omogeneo e non eccessivamente morbido. Dividere l'impasto in 8 porzioni (una più grande delle altre) e lasciatele riposare coperte.
 Per il ripieno
bietole già pulite (o carciofi) kg 1
cipolla tritata 1 piccola
aglio 1 spicchio
ricotta o cagliata gr 300
Parmigiano grattugiato 8 cucchiai
uova intere 8
maggiorana fresca tritata
sale e pepe


Lavate le bietole, sgocciolatele e tritatele. In una padella scaldate 4 cucchiai di olio ed imbiondite la cipolla e l'aglio intero che poi toglierete, unite la verdura, salate e portatela a cottura a fuoco dolce, avendo cura di fare asciugare l'acqua. Fate intiepidire.

Aggiungete tutti gli altri ingredienti e 3 delle uova ed aggiustate di sale e pepe.

Foderate una teglia con la carta da forno, tirate la sfoglia dal pezzo più grande e rivestite la teglia facendo traboccare un po' la sfoglia. Ungete con un po'di olio d'oliva e mettere sopra un'altra sfoglia, ripetendo l'operazione con altre 2, senza ungere l'ultima. Versate il ripieno e livellarlo bene in superficie.

Con un cucchiaio ricavate cinque fossette e rompetevi dentro in ciascuna un uovo.



Versate un filo di olio sulle uova e cospargete con un po' di sale e pepe.

Coprite con una sfoglia, ungete con un po' di olio e sistemate le altre sfoglie sempre alternando con un filo d'olio.

Ripiegate i bordi della sfoglia posta sul fondo e finite con una bella spennellata d'olio.

Cuocete in forno a 180°C per circa 45 minuti o finchè la torta è ben dorata.



E vi lascio un segreto: c'è chi, per fare gonfiare le sfoglie a cupola, le sigilla bene e ci soffia dentro con una cannuccia...io ci ho provato, ma con scarsi risultati...da qualche parte l'aria mi esce sempre come da un palloncino bucato, più o meno velocemente :( e allora, un po' si gonfiano lo stesso in forno e poi se volete che la sfoglia faccia tutte quelle belle pieghe morbide sopra, quando tirate fuori la torta fatela raffreddare coperta con della carta da cucina e sopra uno strofinaccio, così che mantenga una certa umidità e non si secchi troppo.

Questa ricetta partecipa al contest di About Food



ed alla raccolta di Laura in cucina







lunedì 20 febbraio 2012

PASQUA IN ANTEPRIMA per About Food

A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s'affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l'antica pia favola dell'ovo.

                                                                 Guido Gozzano



Ed ecco che cosa vi ho preparato!

Un pane dolce che nella tradizione di Pasqua di tutti i paesi non manca mai, una piccola ciambella intrecciata che con l'aggiunta di un uovo decorato diventa un segnaposto per la tavola...ed a questo punto mi sono domandata: perchè l'uovo ???

L'uovo, tutti sappiamo, è il simbolo della Pasqua: sodo o vuoto, decorato, di cioccolato oppure di zucchero, non può mancare in questa ricorrenza.

Ma quanti di noi conoscono il significato simbolico dell'uovo?

Ah, io non lo sapevo, sono dovuta andare a cercarmelo...una vita che "uova = Pasqua" e non so nemmeno perchè...meglio tardi che mai :)

In realtà la storia dell'uovo ha origini antichissime: veniva scambiato come dono durante le feste primaverili come simbolo di fertilità e rinnovamento della natura.

Con l'avvento del Cristianesimo, la nuova religione recepì questo rito pagano, per cui anche in occasione della Pasqua cristiana è presente l'uovo come dono augurale, con il significato di rinascita intesa come Resurrezione di Cristo.

CIAMBELLINE ALLA RICOTTA

La ricetta, presa e modificata dalla rivista Sale&Pepe, mi è piaciuta per la presenza della ricotta che rende l'impasto molto morbido senza esagerare con il burro; con lo stesso impasto potete preparare anche 2 pani più grossi intrecciandoli con le uova prima di metterli in forno.



Ingredienti

farina tipo "00" gr 300
farina Manitoba gr 200
lievito di birra fresco gr 25
ricotta gr 150
burro gr 50
tuorli 2
latte 1,5 dl
zucchero gr 100
arancia candita finemente tritata gr 50
sale gr 6

Setacciare la farina nella ciotola dell'impastatrice, unire la ricotta, il burro sciolto, il lievito sbriciolato, lo zucchero, l'arancia candita ed il sale.Versare il latte tiepido ed impastare per circa 5 minuti.

Lasciare riposare l'impasto per circa 1 ora in luogo tiepido, poi sgonfiatelo e stendetelo allo spessore
di circa 1 cm.

Ricavate delle strisce che arrotolerete ed intreccerete a formare delle ghirlande.

Mettetele su una teglia a lievitare finchè saranno quasi raddoppiate di volume, spennellatele con un uovo sbattuto con qualche cucchiaio di panna e cuocete in forno caldo a 180°C per circa 15 min o finchè saranno ben dorate.
              Questa ricetta partecipa al contest di About Food

venerdì 6 maggio 2011

IL MIO DOLCE DI PASQUA - La pastiera napoletana

Finalmente riesco a fare il post di Pasqua...meglio tardi che mai!
E' che c'è stato un po' di lavoro qui a Villa Villacolle, che ultimamente mi sbrigo tutto da sola, e in più ultimamente non potrei dire di godere di una salute di ferro, me ne capitano di tutte e di più, così che la mia vena creativa ne risente :(
Ma nonostante tutto non ho dimenticato di fare le foto, che non vedevo l'ora di mostrarvi


Questa è la versione mignon, fatta in un pirottino coloratissimo dell'Ikea e cotta negli stampi da muffins.
L'ho poi servita come dessert, accompagnata da una tartare di fragole e una mousse allo yogurt bianco...da leccarsi i baffi!!! La versione torta tradizionale invece l'ho servita per la colazione della mattina di Pasqua.
Mi direte, ma che c'entra la pastiera con la Liguria? Proprio niente, infatti l'origine di questo dolce è napoletana, ma è un dolce che per me significa Pasqua: lo faccio solo una volta all'anno, giusto per questa festività, visto che è un po' laborioso da realizzare e molto sostanzioso, e adoro il suo profumo di cannella (che per me è una droga...la metterei in ogni dove) e di acqua di fiori d'arancio, nonchè il piacevole contrasto nel ripieno tra il morbido della ricotta e la consistenza dei chicchi di grano che si sentono sotto i denti.
Ma ora veniamo alla ricetta

PASTIERA NAPOLETANA   Ingredienti per 2 torte

Per la pasta frolla:

- farina        g. 500
- zucchero   g. 150
- burro        g. 250
- tuorli         n. 4
- vanillina     1 bustina (oppure scorza grattugiata di 1 limone)
- un pizzico di sale

Io faccio prestissimo, la preparo nel mixer, mettendo  farina, sale e burro appena tolto dal frigo e faccio sabbiare, cioè frullo quel tanto che basta per avere un composto farinoso e grumoso simile a sabbia bagnata.
Poi aggiungo lo zucchero, aromi ed i tuorli e faccio girare ancora circa 30 sec, poi rovescio il tutto in una ciotola ed amalgamo gli ingredienti con le mani, cercando di non impastare (per non stimolare il glutine, in modo che non diventi elastica, che dopo la cottura significa - dura, ma resti bella friabile), finchè la pasta è omogenea. L'avvolgo poi nella pellicola trasparente e la metto a riposare in frigo almeno mezz'ora.

Questa pasta dura in frigo per alcuni giorni, potete anche prepararne di più e congelarla a panetti, è molto versatile utile per realizzare crostate e vari tipi di torte. E' molto semplice da realizzare, basta avere delle piccole attenzioni per una buona riuscita: il burro deve essere molto freddo, la farina è meglio che sia quella per dolci, come si dice in gergo - debole, non bisogna impastarla. Tutto qui!!

Per il ripieno:

- grano cotto        g. 600
 - ricotta               g. 500 (non troppo magra, meglio se di pecora)
- zucchero            g. 500
- uova                  n. 6
- burro                 g. 60
- canditi misti        g. 70 (a me personalmente non piacciono i canditi, così ho sostituito con la scorza grattuggiata di 1 arancia, anche se non ci vedo niente male le gocce di cioccolato fondente :P)
- 1 bottiglietta di acqua di fiori d'arancio oppure 2 fialette
- 2 bustine di vanillina
- cannella e scorza di limone

Io ho usato il grano Ebly, che essendo parboiled cuoce in breve tempo (20 min) e non necessita di ammollo preventivo, si trova nei supermercati, ma si può sostituire anche con il farro oppure l'orzo perlato. Bisogna metterlo in una pentola, aggiungere acqua 2,5 volte il peso del grano, salare e cuocere coperto finchè l'acqua non è tutta assorbita. Poi si pesa, si aggiunge il latte, la scorza di limone intera (che poi si toglie), la cannella a piacimento e si cuoce ancora a fuoco lento fino ad ottenere una crema. Alla fine si aggiunge il burro.
Nel frattempo si montano i tuorli con lo zucchero, si aggiunge la ricotta eventualmente resa cremosa con poco latte, la frutta candita, gli aromi, il grano intiepidito ed infine gli albumi montati a neve. Otterrete un composto piuttosto fluido.
Foderate le teglie (meglio con i bordi apribili) con la pasta frolla tirata piuttosto sottile, versate il composto e decorate la superficie con delle strisce di pasta piuttosto larghe disposte a griglia.
Cuocete in forno a 180°C per almeno un'ora finchè la superficie sarà di un bel colore dorato, coprite eventualmente con carta di alluminio se dovesse colorirsi troppo.
Lasciare raffreddare e spolverizzare con lo zucchero a velo prima di servirla.
Un consiglio: secondo la tradizione va preparata non oltre il giovedì o venerdì Santo perchè sia pronta la domenica, quindi con qualche giorno di anticipo perchè dà il meglio di sè quando i diversi sapori degli ingredienti si amalgamano in un'unico meraviglioso sapore!